Politica

Usa SuperTuesday, tre vincitori e nessun vinto

McCain è il front runner dei Repubblicani, ma tra i Democratici Obama e Clinton si distanziano per meno di 100 delegati: i giochi sono ancora aperti

di Alessandra Marseglia

E? finita come tutti prevedevano. Questo lungo ?SuperTuesday? che, miracolo del fuso orario, è durato 27 ore, è finito con un solo vincitore tra i Repubblicani, il senatore John McCain, e un ?neck on neck?, come dicono gli americani, tra i due Democratici Hillary Clinton e Barack Obama.

Dalla parte dei Gop, il ?disturbatore? Mike Huckabee ha riservato qualche sorpresa, trionfando inaspettatamente, in Alabama, Arkansas, Georgia e Tennesse, che, insieme all?Iowa conquistata più di un mese fa, lo portano a 145 delegati.

Per il miliardario Romney, grande competitor di McCain, il bottino è modesto perché, nonostante i 7 Stati conquistati (Colorado, Massachussetts, Minnesota, Montana, North Dakota, Utah), i delegati complessivi sono 223. Romney fallisce infatti negli Stati più importanti come New York, California e Illinois, appannaggio del senatore veterano di guerra John McCain che domina in altri 7 Stati (Arizona, Connecticut, Delaware, Missouri, New Jersey, Oklahoma) arrivando a 525 delegati complessivi. McCain ha bisogno di arrivare a 1.191 per vincere, ma il ?SuperTuesday? lo ha incoronato front runner ufficiale tra i Repubblicani.

Diversa la situazione in casa Democratica, dove nonostante i milioni di dollari spesi in spot (1 milione al giorno, a testa), la situazione rimane ancora molto fluida. A mezzanotte, fuso orario del Pacifico, i giochi non sono ancora chiusi ma pare chiaro che i due candidati ?blu? si distanziano di soli 100 delegati con la Clinton a quota 680 e Obama a 574.

Decisiva è stata la California dove i delegati in palio sono oltre 400 e dove l?ex first lady precede il suo sfidante con 57% contro il 38% (numeri, naturalmente provvisori).

Il colpo di scena è arrivato alle 21, ore del Pacifico, quando il Golden State ha iniziato lo scrutinio dei voti, per uno scherzo del destino, proprio mentre Obama da Chicago ricordava alla sua gente che ?Our moment has come? (Il nostro momento è arrivato). Poco prima delle 21 sullo schermo della Cnn che trasmetteva in diretta il discorso del Senatore dell?Illinois, si è aperta una finestra con i primi risultati dalla California che assegnavano lo scettro alla Clinton.

Fino ad allora, tutto era andato secondo le aspettative: oltre al suo Illinois, Obama aveva vinto negli Stati ?neri? (Alabama, Georgia, Kansas) e in altri 8 (Colorado, Connecticut, Delaware, Idaho, Minnesota, Missouri, North Dakota, Utah); la Clinton si era presa la sua New York ma anche Arizona, Arkansas, Massachussetts, New Jersey, Oklahoma, Tennesse. Obama aveva più Stati, ma più piccoli, la la Clinton, un numero inferiore ma con più votanti: in definitiva il numero dei delegati si equivaleva.

Poi, la California, certo una delusione per Obama che lì aveva speso le energie delle ultime settimane, reclutando perfino la moglie del Governatore Repubblicano Schwarzenegger Maria Shiver.

Ma il senatore dell?Illinois, si dichiara comunque vincitore, 100 delegati sono davvero un soffio e la sfida continuerà a spostarsi negli stati a venire.

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