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Usa: riviste tre sentenze di pena di morte

Lo ha deciso la Corte Suprema degli Stati Uniti. Le tre sentenze capitali erano state emesse da tribunali del Texas oltre 15 anni fa...

di Paolo Manzo

La Corte Suprema degli Stati Uniti rivede tre sentenze capitali emesse da tribunali del Texas oltre 15 anni fa, quando le giurie per decidere se mandare a morte un imputato non dovevano considerare nessuna circostanza attenuante. Una coincidenza ha voluto che i giudici supremi avviassero la discussione su questi tre casi proprio nel giorno del trentesimo anniversario dell’esecuzione di Gary Gilmore, la prima effettuata negli Stati Uniti sotto la nuova legge sulla pena di morte. E sono in tutto nove i ricorsi contro pene capitali per scorrettezze procedurali durante il procedimento che sono arrivati in questi mesi alla Corte Suprema americana, mentre sono sempre di piu’ gli stati che hanno deciso di imporre una moratoria alle esecuzioni ed in generale il numero delle condanne a morte sta scendendo in modo sensibile. Uno dei tre casi presentati in effetti torna per la seconda volta alla Corte Suprema: gia’ nel 2004 infatti la corte aveva stabilito che vi erano state scorrettezze nelle sentenza a morte di LaRoyce Smith per l’omicidio del direttore di un fast food di Dallas, ma la corte d’appello texana aveva confermato la sentenza, sostenendo che qualsiasi errore commesso era stato ininfluente sulla decisione finale della giuria.

Ora i legali di Smith tornato alla Corte Suprema, con il sostegno anche di quattro ex giudici federali, affermando che il tribunale texano non ha tenuto conto dell’indicazione della Corte. Si aspetta quindi una nuova decisione dei sommi giudici, anche se da allora gli equilibri sono cambiati all’interno della Corte, ed sia il giudice superconservatore Antonin Scalia ma anche il capo della Corte, John Roberts, si sono espressi in favore dell’interpretazione data dal tribunale texano. Secondo gli osservatori, l’ago della bilancia ora e’ il giudice Anthony Kennedy, l’unico che ha votato a favore sia dell’abolizione della pena capitale per i minorenni che per la sospensione di un’esecuzione in Kansas, entrambe decisioni prese con una maggioranza di 5 a 4.


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