Politica

Usa Repubblicani, Romney lascia: tocca a McCain, re senza corona

Annuncio a sorpresa del miliardario mormone che dopo un deludente SuperTuesday abbandona la corsa. Ma McCain non convince tutti i GOP

di Alessandra Marseglia

Annuncio a sorpresa nella mattina di giovedì: dopo la performance deludente nel SuperTuesday, Mitt Romney abbandona la corsa alla nomination. Hillary Clinton e Barack Obama sono ancora lì a contare i delegati che gli spettano, e i Repubblicani, invece, si preparano a incoronare John McCain come loro candidato alla Casa Bianca. Ma il senatore dell?Arizona è un re senza corona.

?Odio perdere ? ha detto Romney parlando alla Conservative Political Action Conference? ma amo l?America e continuassi questa battaglia farei un danno al mio Paese perché rafforzerei i Democratici?. In sala, i suoi sostenitori sono presi in contropiede, sulle loro face si dipinge la delusione.

Dopo un buon exploit, le performance del miliardario mormone sono state indubbiamente deludenti: solo 256 delegati, con il pastore protestante Mike Huckabee, dato per perdente sin dall?inizio, che invece gli sta alle calcagna con 194. Romney, insomma, è costretto a farsi da parte e lasciare il podio al suo nemico giurato John McCain. Nelle ultime settimane, i due si erano più volte scontrati su diversi punti; e mentre in rete gira la voce che Romney sarebbe pronto addirittura ad appoggiare la Clinton, l?ex governatore del Massachussetts sceglie la saggezza. ?Io e McCain abbiamo opinioni diverse su molti argomenti ? dice ? ma io sono con lui nel continuare questa guerra, non arrendersi, prendere e ammazzare Osama Bin Laden e garantire la nostra sicurezza?.

Il discorso però non convince, tra i due rimane un solco incolmabile. Dopo di lui infatti, parla McCain, la sala è tiepida. Accenna al tema dell?immigrazione e dalla platea di alza un coro di ?booo?. McCain infatti, è l?unico repubblicano che non usa la mannaia con i clandestini: rafforziamo i confini, dice, ma per chi ormai vive e lavora in America dobbiamo prevedere una strada per l?integrazione.

O meglio, questo era quello che diceva McCain. Oggi, davanti al gotha dei Repubblicani sa di essere visto con sospetto dalla parte più tradizionalista che lo taccia di essere troppo liberale. E allora, accentua solo la parte del discorso che sottolinea un forte controllo dei confini, omettendo l?idea della naturalizzazione dei clandestini.

Purtroppo per lui non è così facile. Laura Ingraham, celebre speaker della radio repubblicana, prende la parola per dire, senza troppi eufemismi, che McCain non le piace. ?Non è sufficiente quello che ha fatto in passato ? dice ? non basta che sia stato un veterano di guerra. McCain deve dimostrare, oggi, che sa garantire la nostra tradizione conservatrice”. La Cnn sottolinea che McCain non ha firmato la recente legge proposta da Geroge Bush per garantire aiuti sostanziosi alle terribili performance dell?economia americana. Una proposta sottoscritta perfino da Hillary e Obama. ?Pensate che sia l?uomo giusto a guidare i repubblicani?? chiede ai telespettatori, lanciando un sondaggio online. Come se non bastasse, tutte le tv si scatenano, ospitando opinionisti ed esperti repubblicani che assicurano ?C?è una parte dei conservatori che non voterà mai per McCain?.

Buona notizia per i democratici? In realtà, i giornali riportano che la candidatura di McCain è la più temuta da Obama e Hillary; proprio per il suo conservatorismo illuminato, il senatore dell?Arizona potrebbe attirare i moderati, gli americani stanchi di Bush e dei suoi amici, e Romney è uno di questi.

Sarà interessante capire se dopo questa incoronazione McCain rimarrà fermo sulle sue posizioni o se invece non cederà alla tentazione di irrigidirsi su idee più conservatrici. Tutto per conquistare quella corona che adesso non ha.


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