Politica

Usa: Obama è il nuovo JFK?

Nel discorso di "incoronazione" da parte dei Kennedy, il senatore è accostato anche a Martin Luther King

di Alessandra Marseglia

?I feel change in the air, don?t you??. Il senatore Ted Kennedy si infervora come un politico alle prime armi nel discorso di ?incoronazione? di Barack Obama. E? lunedì mattina e l?American University di Washington DC non è una location qualunque per il capostipite dei Kennedy. Qui, suo fratello John Fitzegerald Kennedy aveva tenuto un celebre discorso davanti a 5000 studenti, nel quale lanciava un ponte all?Urss e annunciava l?avvio del disarmo nucleare.

Ma questo non è che la prima rievocazione di JFK e della sua somiglianza con Obama. ?E? il candidato che mi emoziona, l?unico che mi ricorda mio padre? ha già dichiarato la figlia del presidente Caroline Kennedy ai giornali e oggi lo ripete davanti agli studenti e alle telecamere. E i suoi occhi si riempiono di lacrime quando Obama dice di dovere tutto quello che oggi ha a JFK: agli inizi degli anni 60, spiega, il presidente avviò uno progetto con i Paesi poveri, permettendo ai ragazzi di andare a studiare negli Usa. Fu l?opportunità che permise a Obama di lasciare il poverissimo Kenya, dove abitava suo padre, e costruirsi un futuro felice in America.

E il meglio deve ancora arrivare. Prima Ted Kennedy accosta Obama a Martin Luther King J. ?Come lui ? dice ? sente forte l’urgenza dell?ora?. Poi lo storico senatore democratico fa di più: ripercorre parallelamente la storia di JFK e di Obama, sottolineando lo scetticismo incontrato nel loro percorso e invece la comune passione per gli ideali e per la politica. Quindi, passa all?esaltazione di Obama.

? E’ un leader che guarda il mondo senza cinismo ? dice Ted Kenendy ? è un combattente che lotta appassionatamente per le cose in cui crede senza demonizzare chi ha un punto di vista diverso. Ha una mente lucida ma anche la capacità di attrarre e coinvolgere gli animi migliori della nostra nazione. Sono fiero oggi di essere dalla sua parte e offrire il mio aiuto, i miei ragazzi, la mia energia e il mio impegno per trasformare Obama nel prossimo Presidente degli Stati Uniti?. La folla esulta e ripete lo slogan di questi mesi YES-WE-CAN, YES-WE-CAN, YES-WE-CAN.

Obama è al lato più estremo del palco. Ascolta in silenzio, sembra intimorito. D?altronde si tratta dei Kennedy, la famiglia che ha fatto la storia del partito Democratico americano e che secondo molti gestisce ancora la lobby di voti più importante d?America. Forse Obama pensa solo che ora la macchina elettorale è davvero lanciata a tutta corsa.

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