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Usa: miliardari di nuovo in campo… per pagare più tasse

Come già nel 2001, un folto gruppo di Paperoni americani (tra cui il padre di Bill Gates) si oppone ai tagli fiscali di Bush. Per non viziare i figli e aiutare la comunità

di Gabriella Meroni

Ngli Stati Uniti è molto più “in” pagare le tasse che approfitare dei programmi governativi che le riducono. Ma non è solo una moda, anzi si tratta di un segno di responsabilità sociale: almeno così la pensano molti miliardari, che si oppongono al piano di rilancio dell’economia proposto dal presidente Bush, incentrato su forti tagli al fisco. Bill Gates Senior, ad esempio, padre del creatore della Microsoft e direttore della fondazione Bill e Belinda Gates, avvocato in pensione, che ha deciso di lottare contro l’eliminazione della ‘Estate Tax’, una delle imposte che l’inquilino della Casa Bianca vorrebbe cancellare definitivamente insieme a quella sui dividendi azionari. La tassa in questione, permette all’Irs, l’ufficio delle imposte americano, di trattenere – dopo la morte del contribuente – una percentuale del valore delle case, dei pacchetti azionari e di altri beni posseduti in vita da utilizzare per scopi di natura pubblica: un imposta che riguarda solo i super ricchi e i proprietari di appezzamenti terrieri, due tra le categorie di elettori piu’ vicine a Bush. Secondo Gates Senior, cancellare la tassa garantirebbe agli eredi – gia’ estremamente facoltosi e parte di quell’1% di americani che controllano il 38% della ricchezza del Paese – di diventare ancora piu’ abbienti, togliendo, invece, alla comunita’ importanti risorse per lo sviluppo. ”Molte delle cose che hanno generato profitti nella nostra economia – ha spiegato Gates senior spiegato al quotidiano Usa Today – sono cose nate nei campus universitari e nei laboratori che il governo ha finanziato” anche grazie alle tasse pagate dai cittadini. La ‘Estate Tax’ genera circa 30 miliardi di dollari all’anno ma, secondo Gates Senior, visto l’invecchiamento della popolazione, nei prossimi anni circa 136.2 trilioni di dollari in ricchezza potrebbero venire tassati, garantendo all’Amministrazione entrate importanti da utilizzare. Danaro che potrebbe essere impiegato per fini comuni e non restare nelle tasche di famiglie gia’ estremamente benestanti suscettibili – a giudizio di Gates Senior – di divenire ancora piu’ influenti e condizionare l’agenda delle priorita’ per il Paese: la maggior parte degli americani, infatti, non paga questa imposta dato il livello troppo contenuto nel proprio patrimonio. La battaglia di Bill Gates Senior contro l’abolizione della ‘Estate Tax’, non sara’ solitaria: i finanzieri Warren Buffett e George Soros, il banchiere David Rockfeller Senior e il fondatore della Cnn, Ted Turner saranno della partita. Un match, giunta al secondo round: gia’ nel 2001 – un anno dopo l’elezione di Bush – Gates Senior si era opposto all’abolizione della tassa. Per chiarire meglio il proprio concetto, Gates Senior ha scritto anche un libro ‘La ricchezza e la nostra ricchezza comune’ che verra’ presentato in questa settimana.


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