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Usa: Lieberman, no a giustizia di seconda classe

Per il senatore democratico, gli Usa non possono ammettere una "giustizia di seconda categoria da applicare a qualsiasi straniero che si desideri trattenere"

di Paolo Manzo

Gli Stati Uniti hanno il diritto di processare davanti ai tribunali militari i responsabili dei fatti dell’undici settembre, atti di guerra che violano il diritto militare, ma questi non possono giustificare una “giustizia di seconda categoria da applicare a qualsiasi straniero che il governo desideri trattenere”.

Così Jospeh Lieberman, senatore democratico candidato alla vice presidenza alle scorse presidenziali, argomenta l’opposizione non alle commissioni militari, ritenute non solo legittime ma anche necessarie per motivi pratici e di sicurezza, ma alle modalità, in odore di violazione delle libertà civili, del loro funzionamento.

“I tribunali militari devono applicare regole eque, considerare solo prove fondate e garantire agli imputati il diritto d’appello”, scrive Lieberman, “mentre la decisione di autorizzare i tribunali militari è appropriata, la costernazione sul modo in cui l’amministrazione ha finora affrontato la questione è comprensibile”.

“I tribunali militari sono un foro legittimo ed accettato in cui garantire a presunti criminali di guerra processi giusti ed imparziali. Non sono un mezzo per impartire una giustizia di seconda classe a qualsiasi straniero che il governo desideri trattenere. E nessuno può essere rimproverato per leggere nell’ordine del presidente del 13 novembre un’autorizzazione a questo”.

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