Fundraising
Usa: le donazioni salgono, anzi no
I dati dell'ultimo rapporto "Giving Usa 2024", appena pubblicato mostra che i privati, i lasciti, le fondazioni e le aziende hanno donato circa 557,16 miliardi di dollari agli enti di beneficenza statunitensi nel 2023: in valori assoluti significa un +1,9% rispetto al 2022 ma considerando l'inflazione le donazioni registrano un -2,1%. Calano in particolare le donazioni da individui
«Le donazioni continuano il loro declino, con un calo del 2,1% nel 2023: il 2024 invertirà la tendenza?». È questa la domanda con cui The Chronicle of Philanthrophy ha titolato la news in cui presenta i dati dell’ultimo rapporto “Giving Usa 2024”, appena pubblicato dalla Giving USA Foundation e redatto dalla Lilly Family School of Philanthropy dell’Indiana University di Indianapolis.
Tre i punti principali che emergono da rapporto, che rilegge le donazioni e le raccolta fondi nell’anno 2023:
- i privati, i lasciti, le fondazioni e le aziende hanno donato circa 557,16 miliardi di dollari agli enti di beneficenza statunitensi nel 2023;
- le donazioni totali sono cresciute dell’1,9% in dollari correnti, raggiungendo un nuovo massimo in questo senso. Tuttavia, la crescita delle donazioni totali non ha superato il tasso di inflazione (4,1%), pertanto le donazioni, depurate dall’inflazione, sono diminuite del 2,1%;
- le donazioni totali sono ancora inferiori al massimo storico, corretto per l’inflazione, che si era registrato nel 2021;
«Da anni le organizzazioni non profit sono preoccupate per il calo del numero di americani che fanno donazioni. Il rapporto “Giving USA” di quest’anno non placa queste preoccupazioni», annota The Chronicle of Philanthrophy.
La quota delle donazioni provenienti da singoli donatori ha continuato a diminuire, anche se leggermente, passando dal 67,4% del 2022 al 67,2% del 2023: nel 2013, i donatori individuali rappresentavano il 73% delle donazioni complessive. Nel 2023, le fondazioni rappresentano il 19% delle donazioni complessive (103,5 miliardi di dollari), i lasciti l’8% (42,7 miliardi di dollari) e il restante 7% viene dalle aziende.
Candid, che effettua ogni anno un sondaggio sulle donazioni delle fondazioni, oltre a rilevare un aumento dei contributi alle fondazioni ha evidenziato anche che «sono state le fondazioni private e indipendenti a registrare un aumento, mentre le fondazioni comunitarie hanno visto diminuire i contributi nel 2023».
Il peso dell’inflazione
L’inflazione negli Usa è stata dell’8% nel 2022. Nel 2023, l’inflazione si è fermata al 4,1%, ma è stata comunque sufficiente a cancellare qualsiasi guadagno nelle donazioni. Confrontando le sole cifre della raccolta fondi, le donazioni sono passate da 547 miliardi di dollari nel 2022 a 557 miliardi di dollari, con un aumento apparente dell’1,9% «che però si trasforma in una perdita del 2,1% se si tiene conto dell’inflazione», sottolineano gli esperti.
Le cause che salgono e quelle che scendono
Se guardiamo alle donazioni in dollari correnti, tutte le cause tranne una – le donazioni informali fatte a privati cittadini – hanno registrato un aumento delle donazioni, ma se consideriamo il valore delle donazioni al netto dell’inflazione, ecco che le donazioni informali fatte a privati cittadini nel 2023 hanno visto un calo del 20,5%, quelle alla religione dell’1%, quelle a tematiche internazionali dell’1,6%. L’area che cresce di più è quella delle donazioni effettuate in favore di Fondazioni (+10,8%), seguita dalle donazioni a organizzazioni di pubblica utilità (+7,2%). Il report fa notare tuttavia che i contributi a queste due cause erano calati rispettivamente del 15% e del 21% fra il 2021 e il 2022.
La straordinarietà dell’anno del Covid
Viene confermata quindi l’assoluta straordinarietà dell’anno del Covid, quel 2020 in cui il mondo rispose compatto e generoso all’emergenza: le donazioni mappate negli Usa quell’anno arrivarono a 621,3 miliardi di dollari (valore corretto rispetto all’inflazione).
«Dopo un 2022 tumultuoso, la crescita delle donazioni totali nel 2023 potrebbe indicare segnali positivi per il settore non profit. Le donazioni totali rimangono al di sopra dei livelli pre-pandemia, anche se aggiustate per l’inflazione. La pandemia di COVID-19 ha sconvolto in modo significativo le operazioni delle organizzazioni non profit, complicando la loro capacità di fornire servizi, aumentando la domanda e creando nuovi tipi di esigenze», ha dichiarato Josh Birkholz, presidente della Giving USA Foundation.
«Non siamo ancora risaliti ai livelli massimi delle donazioni dell’era della pandemia, ma ci sono alcuni segnali apprezzabili di stabilità. Le organizzazioni non profit hanno dovuto affrontare molti sviluppi imprevedibili negli ultimi anni. Mentre il panorama filantropico continua ad evolversi, è incoraggiante vedere che le donazioni continuano ad essere resistenti», ha sottolineato Amir Pasic, Ph.D., Eugene R. Tempel Dean della Lilly Family School of Philanthropy dell’Indiana University.
Insomma, i numeri sono ben diversi ma l’andamento pare simile a quello che VITA ha mappato nell’ultimo Italy Giving Report e che ci ha fatto dire che il +0,04% segnato dalle donazioni nel 2021 in Italia tutto sommato sono una buona notizia e un segno di tenuta e di resilienza.
Foto di Timur Weber su Pexels
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.