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Usa, la lobby delle armi prepara campagna da 40 milioni contro Obama

La National Rifle Association si prepara a combattere il candidato democratico, temendo che, una volta eletto, possa essere pericoloso perché contrario al diritto di muoversi armati.

di Redazione

Usa, la lobby delle armi prepara campagna da 40 milioni contro Obama
La National Rifle Association si prepara a combattere il candidato democratico, temendo che, una volta eletto, possa essere pericoloso perché non troppo favorevole al diritto di muoversi armati.

La National Rifle Association, la potente lobby delle armi, sta per lanciare contro Barack Obama una campagna da 40 milioni di dollari. Secondo l’associazione il candidato democratico sarebbe una minaccia alla loro attività, nonostante abbia sostenuto la sentenza con cui la Corte Suprema ha difeso il diritto a girare armati dei cittadini del District of Columbia.

«Sappiamo che se Barack Obama sarà eletto presidente ed avrà il sostegno in Senato per nominare membri della Corte Suprema contro le armi, rischiamo di perdere in futuro» quanto ottenuto con la sentenza della scorsa settimana, ha dichiarato Chris Cox, capo della Nra. «Non vediamo l’ora di fargli vedere chi sia amareggiato» ha aggiunto Cox, ricordando l’infelice battuta di Obama riguardo al fatto che i proletari dell’America profonda scaricano su «Dio e le armi» le loro frustrazioni.


Con quattro milioni di iscritti, e decine di milioni di entusiasti sostenitori del diritto ad essere armati, la Nra costituisce un’importante macchina elettorale, tradizionalmente filo-repubblicana. Dal 2000 i democratici stanno cercando di non assumere posizioni pubbliche che possano far perdere le già scarse simpatie registrate tra i membri del ‘partito pro armi’.

In questo contesto va letta la dichiarazione con cui Obama la scorsa settimana ha dato prova di equilibrismo politico, senza esprimere sostegno né condanna per la decisione della Corte Suprema, cercando in ogni modo di assicurare di non voler minacciare il Secondo emendamento. Parole che hanno creato più di uno scontento all’interno dello zoccolo duro, liberal, del partito democratico, ma evidentemente non hanno convinto neppure la Nra.


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