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Usa: la legge sull’immigrazione nell’impasse

L'opposizione dei democratici consente il rinvio del voto alla Camera

di Redazione

Nuovo scontro sulla riforma dell’immigrazione Usa. Il presidente della Camera dei Rappresentanti Dennis Hastert ha annunciato che tra luglio e agosto si terranno piu’ audizioni sulla proposta sponsorizzata da Bush. Probabile, quindi, uno slittamento del voto sulla riforma a dopo le elezioni di novembre. L’opposizione democratica e’ insorta. Le audizioni faranno anche rinviare la creazione di una commissione congiunta Camera e Senato incaricata di comporre in un pacchetto omogeneo le differenti versioni della riforma, gia’ approvate da due rami lo scorso novembre. La manovra dilatoria si ”ritorcera’ contro i repubblicani”, ha commentato Angela Kelley del National Immigration Forum, gurppo attivo nella difesa dei diritti degli immigrati. Notando che la maggioranza degli americani, stando ai sondaggi, e’ favorevole ad una generale riesame normativo che migliori la sicurezza ai confini, e comprenda forme di temporanei permessi di lavoro (negli States sarebbero circa 11,5 milioni i clandestini, soprattutto dall’America Latina). Il punto e’ che questa riforma e’ un vero tabu’ per la destra conservatrice. Molti repubblicani temono, infatti, di perdere i loro seggi nel voto di novembre. Da qui lo stratagemma di far slittare il dibattito con nuove audizioni – come ha osservato Louis DeSipio, esperto dell’universita’ californiana Irvine sui problemi della comunita’ ispanica. Per lo stesso motivo, il presidente Bush – ha aggiunto DeSipio – si materra’ ai margini per non pregiudicare le chance di rielezione dei deputati repubblicani. Secondo il senatore democratico Harry Reid il motivo dello slittamento e’ scontato: ”I repubblicani al Congresso non vogliono un progetto sull’immigrazione”. La ”Casa dei repubblicani – ha proseguito – e’ impegnata in nuove tattiche di rinvio sulla riforma”. Il testo di legge passato al Senato prevede la regolarizzazione di 9 degli 11,5 milioni di clandestini che vivono in Usa, di rafforzare la sicurezza alla frontiera e concedere 200mila permessi di lavoro all’anno. Il testo alla Camera e’ differente. Chiede la criminalizzazione di tutti i lavoratori clandestini e sanzioni contro i loro datori di lavoro. Non c’e’ menzione di un’eventuale regolarizzazione o di permessi temporanei.


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