Mondo
Usa: insegnanti contro fondo pensione
Sono già 400 i docenti di college che chiedono al potente fondo pensione di categoria di investire in aziende con criteri più rigorosi e positivi
I criteri negativi non ci bastano più. Un gruppo di professori di colleges americani ha dato il via ad una massiccia azione di lobbying nei confronti del proprio fondo pensione, il potentissimo Tiaa-Cref ovvero Teachers Insurance and Annuity Association-College Retirement Equities Fund.
Dal 1989 infatti il fondo pensione degli insegnanti americani offre la possibilità a chi lo desideri di orientare i propri contributi pensionistici in un Social choice account che esclude investimenti in società che abbiano a che fare con armi, tabacco, alcol e gioco d’azzardo. La gestione etica raccoglie 64 miliardi di dollari sui 280 complessivamente raccolti dal fondo, che per questo è il più ricco degli Stati Uniti.
La mobilitazione è partita dal Manchester College di North Manchester nell’Indiana e punta a far sì che i gestori degli investimenti (i contributi degli insegnanti, appunto) non si limitino semplicemente a escludere società sulla base di quello che non fanno ma piuttosto su quello che (di positivo) fanno.
«Vogliamo piuttosto compagnie scelte per il loro rispetto dell’ambiente, per la valorizzazione delle donne e per le loro buone relazioni con il personale», dice Neil Wollman, uno dei docenti più attivi nella mobilitazione.
Già 400 docenti hanno sottoscritto all’appello.
John Biggs, chairman del fondo, resiste all’idea di costituire una nuova gestione all’interno del fondo: «La nostra gestione corrisponde a una scelta sociale ma non è un fondo socialmente responsabile», ha spiegato all’International Herald Tribune, «si tratta di scegliere di non investire in certi tipi di business, non altro».
Biggs rifiuta anche l’idea di creare un’ulteriore gestione etica. Secondo il manager per giustificare un nuovo fondo occorrerebbero circa 25 miliardi di dollari di accantonamenti. Un’affermazione contestata dal professor Wollman che ha citato il Domini Social Equity fund (1 miliardo di dollari) e altri fondi Calvert, Citizen e Pax, tutti con criteri positivi di investimento e tutti con una raccolta inferiore a quella richiesta come minima dalla Tiaa-Cref.
La battaglia continua.
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