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Usa, i big del tabacco alla sbarra per la scritta “light”

Una class action che vale almeno 200 miloni di dollari

di Redazione

Colossi del tabacco alla sbarra, oggi in Usa, per colpa della dicitura ‘light’ sui pacchetti di sigarette. I principali produttori sono stati chiamati davanti al giudice che dovra’ decidere se riunire le cause intentate contro l’industria del fumo in una class action che vale almeno 200 miliardi di dollari. Ma che potrebbe innescare richieste di risarcimento danni incalcolabili. Sotto accusa l’indicazione di ‘leggere’ per certi tipi di sigarette. Una dicitura che – viene contestato – e’ stata fuorviante se non disonesta, tale da far credere ai consumatori che le ‘bionde’ light sono meno pericolose delle altre. Gia’ in precedenza l’industria del tabacco si era appellata contro le sentenze volte a riunire i tanti ricorrenti in una unica maxi-causa legale. La class action, infatti, assommerebbe le richieste di decine di milioni di persone che hanno consumato sigarette light di 65 differenti marche per circa 35 anni. La prima ‘bionda’ che riportava la dicitura ‘leggera’ e’ infatti apparsa nel 1971. E questa ipotesi darebbe piu’ forza alle istanze dei cittadini che hanno proposto ricorso ai tribunali statunitensi. La difesa delle aziende produttrici e’ semplice: secondo loro non si possono riunire le ragioni per cui milioni di persone nel corso degli anni hanno scelto di consumare le sigarette leggere.


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