Formazione

Usa: dopo attentati via a riforma immigrazione

Saranno aumentati i controlli su tutte le persone in ingresso negli Stati Uniti

di Gabriella Meroni

La riforma dell”’Immigration and naturalization service” era sin dall’inizio una priorità dell’amministrazione Bush, ma dopo l’undici settembre – e dopo che è stato appurato che la maggior parte dei kamikaze era entrata con visto legale nel paese – il riassetto dell’ufficio immigrazione è diventato una questione di massima urgenza. Cosi’ il ministro della Giustizia, John Ashcroft, da cui l’ufficio dipende, ha dichiarato che verrà divisa in modo netto la gestione delle due diverse, a volte contrastanti, anime dell’agenzia: quella amministrativa e quella di pubblica sicurezza, cioé di lotta sul campo all’immigrazione illegale. ”L’attacco terroristico dell’undici settembre ha mostrato, nel modo più doloroso, agli americani che abbiamo bisogno di un controllo migliore sulle persone che arrivano nel nostro paese” ha detto Ashcroft, secondo il quale il processo di riforma, dal costo di 102 milioni, durerà un paio di anni. Non sarà necessaria l’approvazione del Congresso ed al termine del processo si avranno due diversi uffici: un ”Bureau of immigration services” con sei uffici centrali nel paese per la gestione delle richieste di cittadinanza e di asilo ed un Bureau of immigration enforcement, con nove uffici, che coordinerà gli agenti che combattono l’immigrazione clandestina sui confini ed all’interno del paese. Gran parte delle oltre mille persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta dell’undici settembre sono trattenute per violazione della legge sull’immigrazione. Attualmente l’Ins ha quattro uffici centrali e 33 distrettuali che svolgono insieme funzioni amministrative e di pubblica sicurezza.


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