Immaginate di essere malati terminali e di scoprire che il farmaco che può salvarvi la vita esiste, ma non potete averlo perché siete alcolista. No, il fatto che bevete non inficia la validità del medicinale, che anzi funzionerebbe comunque; semplicemente non potete averlo – e quindi siete condannati a morte – perché lo Stato in cui vivete ha deciso che curare gente come voi costa troppo.
E' l'incredibile situazione che si trovano ad affrontare migliaia (se non milioni) di americani dopo che l'assicurazione sanitaria più diffusa del paese, Medicaid, ha stabilito di non coprire i costi del Sovaldi, il farmaco prodotto dall'azienda Gilead che si è dimostrato efficace nel guarire il 90% dei pazienti affetti da epatite C. Il motivo è semplice: un ciclo completo di terapia col Sovaldi costa 84.000 dollari, e i malati di epatite C negli Usa sono 3,2 milioni. Troppi per essere curati tutti, almeno a questo prezzo.
La soluzione escogitata dall'assicurazione, almeno in una trentina di Stati, fa però parecchio discutere: niente medicina a chi beve o si droga, cioè a chi in realtà avrebbe più bisogno di terapie, proprio per restringere la platea dei pazienti da trattare e quindi i costi. Ragioni di bilancio, insomma, non certo di umanità.
Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di costringere la Gilead a tagliare il prezzo del Sovaldi, come ha già fatto peraltro sul mercato indiano, dove un ciclo di cure costa appena 900 dollari. Secondo il New York Times, l'azienda avrebbe comunque un margine di guadagno anche mantenendo questa cifra negli Usa. Ma non sembra che Medicaid abbia intenzione di fare pressioni in questo senso. Morale: il diritto alla salute, sancito in tutte le carte costituzionali del mondo, è messo seriamente a rischio, creando tra l'altro un precedente – secondo molti media americani – per escludere un domani altre categorie di pazienti, come i disabili o i pazienti psichiatrici.
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