Non profit
Usa: Bush blocca la nascita di nuovi parchi
Lo stop all'espansione di nuove aree protette è stato deciso per contenere le spese, dovute all'enorme taglio fiscale promesso dal presidente in campagna elettorale
di Redazione
L’amministrazione Bush continua a distinguersi per la scarsa sensibilità ambientale: e’ stato infatti annunciato uno stop all’espansione del sistema di parchi nazionali del paese. Si tratta, precisamente, di una moratoria all’accettazione di nuove proposte che e’ compresa nel bilancio della Casa Bianca in via di approvazione al Congresso.
Il blocco dell’espansione dei parchi e’ direttamente collegata ai profondi tagli al bilancio inflitti da Bush per poter realizzare il suo taglio fiscale di oltre 1300 miliardi di dollari per i prossimi anni. Il congelamento dei nuovi parchi permettera’ al dipartimento degli Interni, da cui dipendono, un risparmio di 4,9 miliardi di dollari di arretrati per il mantenimento dei parchi gia’ attivi, prima di lanciarne di nuovi.
L’enorme sistema di parchi nazionali americani -che comprende luoghi di rilevanza naturale e storica- deve infatti fronteggiare manutenzioni straordinarie in alcuni dei suoi piu’ famosi siti, come il parco di ”Yellowstone” o l’Independence Historical Park di Filadelfia. ”Non possiamo autorizzare nuove creazioni” ha commentato un portavoce del segretario degli Interni, Gale Norton.
Ma questo non ha convinto diversi membri del Congresso, sostenitori dei parchi ed ambientalisti che hanno contestato il progetto, presentato alla Camera, di due anni di blocco.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.