Welfare

Usa: antidolorifici, le cifre di un’epidemia

L’abuso di antidolorifici ha raggiunto livelli record negli Stati Uniti. Lo rivela un rapporto del governo

di Gabriella Meroni

 

Le dosi eccessive di farmaci per eliminare il dolore provocano più decessi di eroina e cocaina messe insieme. Sono gli sconvolgenti risultati di uno studio del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’organismo governativo americano che si occupa di prevenzione e salute. Secondo lo studio, le vendite e le prescrizioni di antidolorifici sono aumentate sensibilmente negli ultimi anni a causa delle overdosi che sempre più persone assumono. Gli antidolorifici, che di fatto sono dei narcotici, vengono normalmente prescritti per eliminare il dolore cronico, ma provocano «notevole dipendenza» in chi li assume. Sempre secondo lo studio, i casi di morte per overdose di tali medicinali sono triplicati in dieci anni, raggiungendo quota 40 morti al giorno.

Nel 2010 un’altra ricerca su farmaci e salute aveva messo in luce come 1 americano su 20 sopra i 12 anni aveva utilizzato antidolorifici senza essere malato: questi medicinali infatti, divenuti ormai la droga con i più alti tassi di crescita nel consumo negli Usa, sono sempre più utilizzati per motivi «ricreativi» a causa della sensazione di euforia che provocano. «Ogni giorno ci sono 5500 persone che cominciano a prendere antidolorifici anche se non ne hanno bisogno», ha detto Pamela Hyde, direttore del Substance Abuse and Mental Health Services Administration, un organismo federale che si occupa di abuso di sostanze e servizi di igiene mentale. I dati del Drug Enforcement Administration lo confermano: dal 1999 le farmacie e gli ospedali hanno visto un’impennata del 300% nelle vendite di questi farmaci.


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