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Usa affossano conferenza Onu su armi biologiche
Gli Stati Uniti, che hanno firmato la Convenzione nel 1972, sostengono che l'introduzione di meccanismi di verifica creerebbe un «falso senso di sicurezza»
Gli Stati Uniti affossano la Conferenza delle Nazioni Unite sulle armi biologiche. L’opposizione di Washington al rafforzamento della Convenzione per il bando delle armi con l’introduzione di misure di verifica del rispetto del bando allo sviluppo, acquisizione e produzione di agenti virali o batteriologici a scopi offensivi, ha portato alla sospensione delle sessioni di discussione, in seno alla Conferenza dell’Onu sul disarmo di Ginevra, almeno fino al novembre del 2002.
Gli Stati Uniti avevano spiazzato i delegati degli altri paesi rappresentati, in modo particolare gli europei, chiedendo la cancellazione del mandato affidato alla conferenza, dopo che la controproposta presentata da Washington non aveva trovato un numero consistente di consensi. ”La differenza fra le posizioni sembrava essere inconciliabile, almeno nel tempo che rimaneva prima della chiusura della sessione” -ha spiegato il Presidente della Conferenza, l’ungherese Tibor Toth, precisando che la bozza della dichiarazione finale era stato tuttavia ”completato al 95 per cento”.
Gli Stati Uniti, che insieme ad altri 143 Paesi hanno firmato la Convenzione contro le armi biologiche nel 1972, sostengono che l’introduzione di meccanismi di verifica creerebbe un falso senso di sicurezza e metterebbe anche a rischio il programma americano per lo sviluppo di antidoti ad eventuali attacchi. ”Se la Conferenza fosse andata avanti -spiega uno dei diplomatici americani accreditati a Ginevra citato dal Washington Post- i nostri sforzi concertati di rafforzare la Convenzione sarebbero stati messi a rischio”.
Gli Stati Uniti avevano preannunciato la loro opposizione al protocollo aggiuntivo gia’ lo scorso mese di luglio. Il mese scorso, il sottosegretario americano per il controllo degli armamenti, John Bolton, aveva presentato a Ginevra, in occasione dell’inaugurazione della Conferenza, una proposta alternativa, che prevedeva il rafforzamento delle misure punitive nei confronti di di individui e Paesi che producono o acquistano agenti biologici offensivi e la possibilita’ di ispezioni nei paesi in cui si dovessero verificare epidemie sospette. La posizione americana non e’ stata pero’ ”accolta positivamente da tutti”. I delegati americani hanno quindi ritenuto che la fine dei lavori fosse meglio che ”cercare di appianare disaccordi sostanziali sulla carta con una artificiosa bozza di accordo”, come ha spiegato un diplomatico.
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