Sostenibilità

Uranio impoverito: casi sospetti in Sardegna e da Parigi…

Denuncia dell'Anavafaf, casi per l'uranio impoverito che sarebbero stati usati nel poligono di Perdasdefogu e Salto di Quirra. E il parlamento francese rivela...

di Paul Ricard

Due militari e due civili morti, a distanza di anni, ed alcuni casi di malformazione genetica: su tutto – secondo Falco Accame, presidente dell’Anavafaf, un’associazione che tutela i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate – il sospetto dei proiettili all’uranio impoverito che sarebbero stati usati nel poligono di Perdasdefogu e Salto di Quirra, in Sardegna. Al caso di un sottufficiale morto per un melanoma al dorso un mese e mezzo fa, si aggiunge quello di un altro militare, anch’egli in servizio a Perdasdefogu, ammalatosi di linfoma ‘non Hodgkin’ e deceduto nel giugno scorso: una segnalazione, quest’ultima, giunta nelle ultime ore ad Accame dalla sorella della vittima. Sempre secondo il presidente dell’Anavafaf, pure due civili, dipendenti del Poligono, sono morti in passato, mentre all’associazione sono anche giunte segnalazioni di figli di persone che hanno lavorato nella struttura, nati con ”alcune malformazioni genetiche, parliamo di 8-9 casi”. ”Alla base di tutto questo – sostiene Accame – riteniamo che ci sia l’uranio impoverito. Il nostro sospetto è che questi tipi di proiettili siano stati usati per testare le corazze dei blindati o altre strutture rinforzate. Chiediamo quindi che indaghi una commissione di esperti stranieri e che nel frattempo venga sospesa l’attività nel poligono o che, comunque, vengano prese tutte le misure idonee a proteggere chi ci lavora”. Intanto – mentre il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha ieri annunciato che si occuperà del ”caso Sardegna” – alcuni deputati del centrosinistra hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’utilizzo di munizioni all’uranio impoverito nei poligoni militari italiani e nei Balcani. Intanto sono cominciate le analisi della Azienda Sanitaria di Cagliari (Asl 8), richieste dal sindaco di Villaputzu (Cagliari), Antonio Pili, a seguito dei presunti casi di tumore registrati a Quirra, una frazione del paese, nei pressi del poligono missilistico interforze di Perdasdefogu. Il sindaco del comune del cagliaritano, che è anche un medico, aveva richiesto da tempo un monitoraggio per fare chiarezza sul possibile collegamento tra l’uso dell’uranio impoverito nelle munizioni durante le esercitazioni militari e i numerosi casi di leucemia registrati in questi ultima anni a Quirra, una frazione di Villaputzu di appena 150 abitanti.
Da Parigi, un?altra notizia. Secondo una commissione d’inchiesta del parlamento francese sui proiettili all’uranio impoverito sparati dalle forze NATO nei Balcani, “furono le truppe tedesche e italiane quelle posizionate piu’ vicino alle zone degli attacchi” nel Kosovo, mentre le truppe francesi e statunitensi ne rimasero lontane. Fra il 6 aprile ed il 30 giugno 1999, nella fase di maggiore intensità della campagna aerea della NATO contro la Jugoslavia per il Kosovo, furono sferrati “112 attacchi complessivi con proiettili all’uranio impoverito” contro 84 bersagli, affermano i parlamentari francesi della commissione d’inchiesta.

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