Onda su onda un mare di fango e di melma nelle ultime settimane ha sommerso l’immagine della Chiesa. Con il caso Boffo sono cadute le ultime barriere: l’antico senso di timore e pudore verso un’istituzione protetta per secoli dall’ampiezza della devozione popolare e rispettata come un potere importante dagli altri centri di potere. Sui giornali sono dilagati senza più freni sospetti e veleni, tutti interni al mondo ecclesiastico. Ruini-Boffo vs Bertone-Vian. E viceversa. Ripetuto scambio di colpi sotto la cintura (in senso metaforico, e non solo…). La seconda ondata è arrivata dall’Irlanda, con un riflusso potente dalla Germania: clero pedofilo, vergogna infinita, e un tentativo maldestro di infangare anche il fratello del Papa (chiamato in causa dai media italiani per episodi accaduti in anni in cui non era direttore del famoso Coro di Ratisbona). La terza ondata, assai maleodorante, è stata sollevata dalle indagini sulla Protezione civile e ha lasciato dietro di sé devastazioni e detriti non meno imbarazzanti: uno dei più potenti Gentiluomini di Sua Santità, ora in carcere, intercettato mentre cerca di procacciarsi giovani gay in tonaca tramite un nigeriano del coro di san Pietro.
Un fenomeno solo “naturale” lo tsunami morale abbattutosi sulle coste ecclesiastiche? O sono all’opera anche forze oscure? I fatti purtroppo sono (quasi) tutti veri. È da ingenui non vedere la malizia e in alcuni casi le forzature con cui l’apparato dei media li riferisce e li amplifica. Ma, anche facendo la giusta tara, resta materia abbondante per un esame di coscienza. Dal più basso in grado dei fedeli fino ai piani più alti della gerarchia cattolica.
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