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VITA Focus/ Il bilancio delle esperienze nelle scuole lombarde: i ragazzi attivi nel volontariato diventano più responsabili

di Redazione

di Mario Giacomo Dutto direttore Ufficio scolastico Lombardia Le testimonianze offerte in diverse occasioni da studenti coinvolti in esperienze di volontariato palesano che l?impegno speso in attività socialmente utili, oltre che arricchire i giovani sul piano personale e sul piano umano, spesso rimotivano i più pigri anche nello studio, allontanando il rischio di ?dispersioni scolastiche? annunciate. Il ragazzo attivo nel volontariato diventa più responsabile, impara a rispondere ai bisogni degli altri, provando soddisfazione e gratificazione personale sia per il risultato del suo operato sia per il valore etico e l?utilità sociale che riconosce nell?azione che sta compiendo. La maggior parte dei giovani non risponde all?immagine che spesso ci consegnano i media, dipingendoli come superficiali e sull?orlo della disgregazione totale. Sono però inquieti, in attesa di costruirsi un futuro, di possedere gli strumenti per percorrere responsabilmente, insieme agli adulti, un itinerario per entrare in relazione con le persone e l?ambiente. Il volontariato consegna ai giovani questi strumenti. È una grande opportunità che dovrebbe entrare nel mondo della scuola in modo trasversale, come parte integrante dei processi di apprendimento e di formazione di ogni grado di scuola: un?azione educativa che, non accontentandosi di fornire concetti e nozioni, promuova la crescita della persona nel suo complesso, preparando soggetti adulti capaci di essere persone. Insieme alle famiglie, alle parrocchie, alle associazioni di volontariato le istituzioni scolastiche devono poter offrire ai loro studenti l?opportunità di operare nel sociale; è necessario dunque che si attrezzino per offrire a ognuno l?attività di volontariato a lui più congeniale. Per aiutare le singole istituzioni ad affrontare la complessità di alcune iniziative di volontariato, al fine di alleggerire i docenti dall?onere dell?organizzazione di queste attività, l?Ufficio scolastico ha avviato nel 2002 il progetto ScuolaVolontariato- Lombardia con l?istituzione di uno sportello regionale ScuolaVolontariato che, sostenuto dall?Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, dalla Delegazione Caritas e dal Coordinamento regionale dei Centri di servizio per il volontariato, ha il compito di costruire un sistema di supporti e servizi per le scuole, fornendo utili indicazioni, modelli e possibili percorsi didattici. In tutta la regione sono stati istituiti sportelli provinciali per il volontariato che, condividendo le linee progettuali a livello regionale, supportano, coordinano e rilevano le numerose attività promosse dalle singole scuole. La cooperazione scuola-territorio dovrà essere sempre più collaborativa: molte associazioni infatti ospitano studenti che vivono straordinarie esperienze di volontariato, molte però sono ancora restie ad ospitarli, non sanno di poter contare su tanti giovani, su tanto entusiasmo; temono di non saper gestire gli adolescenti. Di particolare rilevanza in questo progetto è la raccolta dati: le esperienze fatte che devono essere raccontate, messe in comune; le scuole dovrebbero abituarsi a segnalare in modo continuativo i diversi percorsi intrapresi per poter disporre di una banca dati sempre aggiornata. L?auspicio è che dirigenti, docenti, studenti e genitori possano cimentarsi insieme nell?attuazione di articolati percorsi di solidarietà che, partendo dalla generica attività di sensibilizzazione, possano, attraverso momenti di operatività ed esperienze pratiche, riuscire a incidere nelle abitudini e nelle propensioni delle nuove generazioni.


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