Non profit

Uno spot contro il turismo sessuale

In pieno svolgimento la campagna di Ecpat contro il turismo sessuale a danno di minori nelle mete delle vacanze degli italiani

di Antonietta Nembri

Il periodo delle vacanze di Natale e Capodanno è uno di quelli dell’anno scelto per viaggi con mete esotiche. Ed è proprio il mese di dicembre quello scelto da Ecpat (www.ecpat.it) per lanciare un nuovo spot contro il turismo sessuale che purtroppo si lega troppo spesso ai viaggi nei paesi caldi al top delle mete dei viaggiatori italiani di questo periodo.

«Ci sono molti motivi per cui intraprendere un viaggio in Repubblica Dominicana, Kenya, Costa Rica, Sud Africa, India, Filippine. Ce n’è uno per cui non si dovrebbe mai partire: andare alla ricerca di sesso con minori». E’ questo l’appello contenuto nello spot contro il turismo sessuale a danno di minori, lanciato da un gruppo di Ecpat Europee (Italia-Germania-Olanda-Austria-Estonia). Lo spot (un video il cui messaggio viene pronunciato dalla voce dell’attore Arnaldo Foà) è parte di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, pensato per difendere l’infanzia di alcuni Paesi a forte rischio sfruttamento.

In Costa Rica vi è uno degli indici di prostituzione minorile più alti dell’America Centrale. Recenti studi hanno fornito statistiche inquietanti1: dei 100 bambini intervistati a San José, la capitale, il 43% ha affermato che il loro ultimo cliente era connazionale residente in zona, per il 13% era un connazionale venuto da fuori e il 38% uno straniero. Nel 2002 era stata condotta nel Paese un’altra ricerca2, che rilevava che la grande maggioranza dei turisti sessuali con minori erano uomini sui 40 anni provenienti dagli USA, dall’Italia, dal Canada e dalla Germania.

Non c’è solo la Costa Rica nelle mete italiane, ma anche la Repubblica Dominicana, il Kenya, la Thailandia, il Brasile. Lo sfruttamento sessuale però è un fenomeno complesso non riconducibile solo al turismo sessuale. Spesso i trafficanti e le reti criminali sono locali, come la povertà su cui essi fanno leva. Nella provincia di Samanà, Repubblica Dominicana, il 60% delle famiglie che abita nelle città e oltre l’80% nelle campagne vive al di sotto della soglia di povertà; la disoccupazione è pari al 50% mentre l’analfabetismo al 33% nel 2002; il 27% dei minori lavora e viene reclutato dal racket della prostituzione.

In Kenya da 10 a 15mila bambine che vivono nelle aree costiere di Malindi, Mombasa, Kalifi e Diani sono coinvolte nella prostituzione occasionale (fino al 30% di tutte le bambine fra i 12 e i 18 anni che vivono in quelle zone). Fra 2.000 o 3.000 bambine e bambini sono inoltre coinvolti nel mercato del sesso a tempo pieno. Le zone chiave sono le province costiere di Malindi, Kilifi, Mombasa e Kwale. La maggior parte dei turisti sessuali con minori arrivano dall’Italia (18%), dalla Germania (14%) e dalla Svizzera (12%).

Secondo l’India Today Magazine, ci sono fra i 400mila e mezzo milione di bambini prostituiti. Le zone chiave sono: Goa, Kovalam, Varkala, Cochin, Karnataka. Quelle emergenti sono invece le aree di Karnataka Nord, così come Gokarna e Karwar, Om e le spiagge di Kudle. Si stima che circa l’80% degli hotel a Kovalam prosperi grazie al turismo sessuale. La maggior parte delle vittime a Goa sono bambini di lavoratori immigrati dalle regioni del Bijapur, Honawar e Gokarna, spesso piagate dalla siccità.

Il progetto, che ha come scopo quello di contribuire alla protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale commerciale nel turismo con particolare attenzione a Kenya, Filippine, Sud Africa, India, Costa Rica e Repubblica Dominicana, attraverso l’esercizio di una maggiore pressione mediatica, sociale e legislativa su chi si macchia di questo reato, è stato presentato ad aprile 2008 e si concluderà nel 2011. Tra gli strumenti il coinvolgimento della società civile, dell’industria del turismo e delle istituzioni.

Uno degli obiettivi principali è proprio di migliorare le leggi in merito dei diversi Stati europei partecipanti al Progetto (Austria, Estonia, Germania, Italia e Olanda.), innalzando il livello di attenzione in merito alla protezione dell’infanzia presso le sedi politiche e parlamentari.

Sono in corso le iniziative di formazione rivolte agli studenti degli istituti tecnici turistici , incontri con le istituzioni e l’industria del turismo. Si prevede inoltre il coinvolgimento dei firmati del Codice di Condotta per la protezione dei bambini e la formazione a distanza, online, degli operatori del turismo.

In allegato la locandina della campgna di Ecpat


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