Non profit
Uno spazio d’oc per gli occitani
La comunita' occitana, attraverso l'associazione Espaci Occitan , diffonde la propria cultura in lingua d'oc
di Redazione
Espaci Occitan
Ass. enti della minoranza linguistica occitana
Indirizzo: via Torretta, 9
S. Damiano Macra (Cn)
Tel.: 0335.7000832
Email:espaci.occitan@kaltanet.it
Presidente: Teresa Totino
Un tempo gli abitanti delle regioni di confine erano l’ultimo baluardo in difesa delle loro nazioni e, allo stesso tempo, introducevano i prodotti e le novità provenienti dalle terre limitrofe. Oggi vivono quasi emarginati dal resto del paese. Un esempio? In provincia di Cuneo: nelle valli Maira e Varaita la Telecom decide sei mesi fa di eliminare nel giro di due settimane una dozzina di cabine telefoniche pubbliche. Senza consultare gli abitanti. Ma chi sono questi figli di un dio minore che si definiscono con orgoglio “occitanos”? Parliamo con Rosella Pellerino, filologa dell’associazione Espaci Occitan, e scopriamo che in Italia la comunità occitana conta 180 mila persone, distribuite in 120 Comuni di Piemonte, Liguria e persino Calabria (Guardia Piemontese, nell’Alto Tirreno cosentino). Montanari, fieri della propria identità, vogliono fare della lingua d’oc il motore dello sviluppo economico, e forse ci sono riusciti con Espaci Occitan. Con Interreg II, un progetto transfrontaliero potranno promuovere attività turistiche, artigianali, agricole e culturali del territorio usando la lingua d’oc. A Roccavione (Cn) sono iniziate le celebrazioni ufficiali della cultura occitana con la “Festa de la Lei” (Festa delle Legge) che culmineranno a luglio con il campionato mondiale di Petanque, sport degli occitani di Francia e dei Pirenei spagnoli. Ed è imminente pubblicazione del primo libro tradotto in lingua d’oc, L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giomo.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.