Economia

Uno spazio di incontro tra profit e non profit

Le cooperative hanno una vetrina per presentarsi alle aziende ma devono allo stesso tempo mostrarsi all’altezza delle loro esigenze. Di Michele Tiraboschi

di Redazione

La cooperazione ha registrato una continua crescita nel corso degli ultimi anni. L?evoluzione della legislazione ha mostrato altrettanta vivacità definendo nuovi strumenti caratterizzati da promozionalità e sussidiarietà, consapevole che solo partendo dall?attivazione dei soggetti si costruisce uno sviluppo duraturo. L?evoluzione normativa ha trovato un punto focale, anche per la cooperazione, nella riforma Biagi, che ha tentato di mettere a regime un insieme di misure che, collocando la persona al centro di politiche sociali e occupazionali integrate, ambiscono a incrementare l?occupazione dei lavoratori svantaggiati. Tra le misure più innovative vi è senza dubbio l?articolo 14 del dlgs 276/03: l?attribuzione di commesse alle cooperative può valere, per le aziende committenti, ai fini dell?assolvimento degli obblighi sul collocamento obbligatorio. Centrale è il ruolo della concertazione tra i rappresentanti degli interessi, al fine di elaborare una visione comune e una governance integrata del contesto territoriale. Uno dei punti di maggior interesse è la creazione di uno spazio di incontro tra aziende profit e imprese sociali. Le cooperative hanno una vetrina per presentarsi alle aziende ma devono allo stesso tempo mostrarsi all?altezza delle loro esigenze in tema di efficienza dei servizi. Questo ovviamente può avvenire solo se è la cooperazione in primis ad accettare la sfida dell?innovazione, dell?efficienza e della qualità. Sinora il bilancio dell?articolo 14 mostra una sperimentazione limitata ma anche spiragli di opportunità. La stipula di convenzioni quadro e individuali di inserimento ha consentito l?occupazione di disabili gravi altrimenti esclusi dal mercato del lavoro. Tra i punti critici, quello più rilevante è la diffidenza delle aziende nei confronti delle cooperative, viste ancora all?interno di una logica assistenziale. L?articolo 14 è uno tra gli strumenti – con il pregio del rapporto diretto imprese-cooperative all?interno di un contesto regolatorio più ampio e con seri incentivi normativi – che incentivano la cooperazione a diventare efficiente. Anche per le imprese sociali questo non potrà avvenire se non passando attraverso forme di valorizzazione delle risorse umane, che sappiano superare le forme di assistenzialismo per addivenire a logiche di welfare to work, all?interno di una rete di servizi integrati. Così si può creare occupazione e lavoro di qualità. Di Michele Tiraboschi docente Diritto del lavoro. Università di Modena e Reggio Emilia


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