Cultura
Uno scherzo amaro per la tazzinetta
Il Comune di Milano impedisce dopo 38 anni la mostra dei presepi per la storica associazione benefica
Tazzinetta benefica onlus
Dopo oltre cento anni di instancabile attività a favore dei più poveri e soli, i volontari della Tazzinetta benefica, storica associazioni milanese le cui origini risalgono alla fine del 1800, proprio non se l’aspettavano. Forse neppure i milanesi, affezionati a questa realtà nata nella vecchia Milano tra gli avventori di una trattoria del Carrobbio. Ma dopo 38 anni, una delle manifestazioni più amate, “Milano Presepi”, la rassegna che in piazza del Duomo esponeva presepi artistici di tutta Italia e che oltre a presentare l’associazione aiutava a raccogliere fondi, non c’è più. «Negli ultimi anni è stato un vero calvario», confida il presidente Matteo Gildone, «autorizzazioni in ritardo, anticipi nella chiusura e poi quest’anno ci hanno definitivamente negato la piazza in base a un accordo tra Sovrintendenza ai beni culturali e Comune e al nostro posto metteranno il mercato dei fiori e degli uccelli». Matteo Gildone vive la negazione della piazza come un sopruso: «E pensare che avevamo avuto anche il permesso della Fabbrica del Duomo di posizionarci sul marciapiede di fronte a via San Raffaele, insomma stavamo cercando delle alternative, ma non c’è stato proprio nulla da fare».
Il presidente della Tazzinetta Benefica non pensa solo all’occasione persa, ma anche al danno economico che l’associazione subisce non solo per le mancate offerte, ma anche per le spese già sostenute. «Più che per noi», continua, «è per le persone che assistiamo, ma andremo avanti lo stesso». E in queste parole c’è l’orgoglio di un’associazione che ha sulle spalle ben 108 anni d’attività e che oggi assiste circa 500 anziani soli cui ogni mese fornisce viveri, vestiario, scarpe e nel periodo invernale un aiuto in più per luce, gas, telefono e a volte anche per l’affitto. Da un anno l’associazione ha una nuova sede (avendo dovuto abbandonare dopo 78 anni via Santa Maria Valle nel centro storico) dove si è organizzata per realizzare la dispensa per le derrate alimentari (parte delle quali proviene dal Banco alimentare) e quella che viene chiamata la boutique, un locale in cui gli anziani possono scegliere abiti e scarpe.
L’attività prosegue e il 15 dicembre è in programma il tradizionale pranzo natalizio con gli anziani, mentre si sta preparando, con il pacco viveri mensile, anche il cesto natalizio. «Quella della mostra presepi» conclude il presidente della Tazzinetta «è stata una “mazzata” poco digeribile, ma non ci fermeremo. Cercheremo di ritornare più che per noi della Tazzinetta, per Milano». Per un’associazione che ha attraversato tutto il Novecento, ha continuato la sua azione di sostegno ai più poveri durante due guerre e che, con le radici nell’Ottocento, affronta il terzo millennio, non è che un’ennesima sfida per fare di più.
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