Famiglia

Università: il 70% vuole iscriversi

Il 70 per cento dei ragazzi neo-diplomati intende iscriversi all' universita': l' 8% con assoluta certezza, il 22 con molta probabilita'

di Carmen Morrone

E se il 48 per cento di loro punta sull’ ateneo della propria provincia, il 20% invece pensa di avviare gli studi in una regione diversa dalla propria: una percentuale che negli atenei del Sud Italia e della Sicilia si innalza al 33%. Sono alcuni dei risultati della prima ”Indagine nazionale sulla percezione dei servizi di orientamento alla scelta universitaria da parte degli studenti” realizzata dalla Swg su un campione nazionale di 1.250 studenti dell’ ultimo anno delle scuole di istruzione secondaria superiore e presentata oggi a Taormina al Convegno nazionale del Codau (l’ organismo che aggrega i direttori amministrativi delle universita’ italiane). Nell’ indagine, curata da Pietro Vento, arriva la conferma della scelta della prosecuzione degli studi universitari come fenomeno di massa, ma emerge anche una certa confusione nella scelta del corso di studi su cui puntare, di fronte agli oltre tremila attivati negli atenei italiani: il 40%, alla vigilia dell’ immatricolazione all’ universita’, non sa ancora su quale corso di laurea puntare, pur esprimendo una preferenza sulla facolta’ o sull’ indirizzo di studi. Il 75 % chiede un orientamento piu’ mirato, e in particolare informazioni preventive piu’ chiare sugli sbocchi lavorativi dei corsi universitari. Ma quali sono i fattori che piu’ influiscono sulla scelta degli studenti’ Al primo posto gli sbocchi lavorativi offerti dal corso di laurea (67%), il prestigio dell’ ateneo (46%) e la qualita’ dei servizi (38%). In secondo piano, la prossimita’ geografica della sede (20%), la voglia di allontanarsi da casa (11%), gli stimoli offerti da una nuova citta’ (8%). Soltanto il 4% sceglie l’ ateneo sulla base di tradizioni di famiglia. Strumento principale per la ricerca delle notizie per la scelta universitaria e’ Internet (58%), mentre il 44% tiene in forte considerazione i suggerimenti e le esperienze di amici e conoscenti. Altri apprezzati canali d’ informazione risultano gli incontri di orientamento tenuti a scuola (30%), la partecipazione a fiere o saloni dedicati all’ universita’ (27%), la lettura di guide tematiche (24%). Il 23% infine, per lo piu’ nel Mezzogiorno, tiene in grande considerazione anche i suggerimenti e le esperienze familiari. Tra i servizi sui quali vorrebbero poter contare, e’ ancora l’ orientamento (in ingresso e in itinere) in testa alla loro scala di priorita’: 40%. Il 38% spera di poter concorrere a una borsa di studio, il 35 di trovare nell’ ateneo un centro per la ricerca di un lavoro part time. Rimangono ottimiste, le future matricole: in maggioranza si vedono tra dieci anni con un lavoro autonomo (40%) o dipendente (36%).

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.