Formazione

Università: i nove punti per innovarla

Li contiene il documento sulla riforma delle universita' del Vecchio continente presentato oggi a Bruxelles dalla Commissione Ue

di Carmen Morrone

Investire piu’ soldi nella ricerca, ripensare in maniera meritocratica il sistema delle tasse e degli aiuti allo studio, far passare agli studenti piu’ tempo all’estero, favorire l’arrivo in Europa di ricercatori di paesi extra-europei e il riconoscimento delle qualifiche accademiche, dare alle universita’ maggiore autonomia e responsabilita’, anche finanziaria. Sono questi i principali punti chiave (in totale sono nove) del documento sulla riforma delle universita’ del Vecchio continente presentato oggi a Bruxelles, sotto forma di comunicazione, dalla Commissione Ue per rispondere a una richiesta avanzata dai capi di stato durante la riunione informale del Consiglio Ue di Hampton Court, a ottobre del 2005. L’obiettivo? ”Modernizzare” il sistema universitario europeo, ormai troppo ”impastoiato” da ostacoli burocratici e amministrativi, vincoli finanziari e arroccamenti nazionalistici, che per svecchiarsi e migliorare necessita quindi di un ”cambiamento immediato, profondo e coordinato”. ”Anche se formano annualmente milioni di persone, i sistemi di istruzione superiore in Europa sono impastoiati da diversi ostacoli, molti dei quali affondano le loro radici nei decenni passati. La comunicazione adottata oggi vuole essere un contributo al dibattito sulla necessaria modernizzazione delle universita’ dell’Ue”, ha spiegato Jan Figel, commissario Ue all’Istruzione e alla formazione, illustrando l’iniziativa presa oggi a Bruxelles. ”Le universita’ sono le dinamo che servono a generare conoscenza”, ha proseguito il suo collega Janez Potocnik, commissario titolare del portafoglio scienza e ricerca, sottolineando che ”dovranno adattarsi alle esigenze di un’economia basata sulla conoscenza, come del resto devono farlo altri settori delle societa’ e dell’economia. Le idee che esponiamo oggi dovrebbero contribuire a innescare un dibattito tra gli stati membri e tra le universita’ stesse”. La modernizzazione delle universita’, spiegano alla Commissione, risulta una tappa ”essenziale” del percorso che dovrebbe portare l’Europa a diventare l’area geografica e l’economia piu’ competitiva e dinamica del mondo. E’ vero che le universita’ europee hanno un enorme potenziale, gran parte del quale, pero’, non viene valorizzato a causa di diversi ostacoli e rigidita’. L’imperativo di Bruxelles, quindi, e’ quello di ‘sbloccare’ questo importante serbatoio di conoscenze, talenti ed energie, per innescare un cambiamento immediato, profondo e coordinato che pervada molti ambiti: dal modo in cui i sistemi sono regolamentati e gestiti, alla mobilita’ degli studenti, a quello di dirigere le universita’. Ogni istituzione dovrebbe trovare il giusto equilibrio di istruzione, ricerca e innovazione che meglio si addice al ruolo svolto all’interno della propria regione o paese. ”Questo comportera’ necessariamente un approccio differenziato”, prosegue la Commissione, concludendo che ”l’obiettivo e’ quello di creare una rete all’interno della quale le universita’ possano diventare attori piu’ forti nella societa’ e nell’ economia globali basate sulle conoscenze, raggiungendo l’eccellenza nelle funzioni di insegnamento e di ricerca delle universita’ ”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA