Invece di sparare numeri su numeri e avventure piccanti con adolescenti e maschi maiali, non vale la pena di smontare i titoli da sei colonne e radunare con urgenza una serie di istituzioni e un gruppo di gente preparata, per capire come aiutare ragazzi e ragazze, ingenui, solo apparentemente scafati e amorali?
Un gruppo di docenti, alcuni specialisti illuminati, il Provveditorato, un paio di associazioni con lunga esperienza, potrebbero fare un piano senza suono di trombe o enfasi giornalistiche.
Durante le vacanze di Natale ci sono quindici giorni utili e sufficienti per programmare e aiutare alcune scuole e alcuni quartieri. Continuare a parlare e poi non fare nulla, serve solo ad aumentare la voglia e la curiosità dei ragazzi e delle ragazze.
Nelle scuole medie occorrono iniziative, anche a rischio e contro i genitori. Smettiamola di fare gli ingenui. Non tiriamo fuori le solite lamentele. Ieri perdevamo i ragazzi peggiori, oggi perdiamo anche i migliori e di famiglie normali, se non addirittura esemplari.
Ritorno sulle mie idee: smontiamo orari, cambiamo i banchi anzi sbattiamoli via. I tavoli a quattro o a sei sono più comodi e tali da trasformare le antipatiche aule in salottini accoglienti.
Inseriamo nei programmi più sport, musica e laboratori artistici. Non lasciamo i tredicenni sei ore schiacciati nei banchi. Minacciare con compiti in classe, sospensioni, note sul libretto fa ridere e, soprattutto, fa capire quanto gli insegnanti siano indietro e lontani da inventare e creare rapporti sereni, sinceri, educativi, impegnati con i nuovi ragazzi.
Ci vuole passione, oggi, per fare scuola. Solo dietro la passione di insegnare può nascere una nuova voglia, da parte degli adolescenti, di collaborare, aprirsi ed evitare scene, fatti, avventurette morbose, stupide e pericolose.
Comunque, la verità è molto più complicata. Dietro a questi episodi, figure di adulti e di genitori fuori di testa e totalmente sballati, ci obbligano ad allargare le preoccupazioni, partendo da molto più lontano…
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