Economia
Unità cooperativa: le proposte dell’Unci
La centrale cooperativa è favorevole alla nascita di un unico movimento a condizione che...
“Ampia disponibilità alla proposta di unità del movimento cooperativo,
affinché diventi una realtà”. Ad annunciarla è il presidente dell’Unci
Luciano D’Ulizia, secondo cui “spetta ai rappresentanti del mondo cooperativo, e non alla politica, stabilire le modalità da seguire per la realizzazione dell’unità del movimento. Questa potrà attuarsi laddove i comuni valori della solidarietà, democraticità e mutualità andranno ad integrarsi con strategie industriali e visioni ideologiche differenti, ergendo le nostre diversità a punto di forza”.
L’Unci avanza quattro proposte:
PROGETTO COMUNE E AUTONOMO. L’unità del Movimento Cooperativo dovrà essere
di tipo progettuale, originata da un programma endogeno, pertanto voluto
dalle Centrali, e non esogeno, a garanzia dell’autonomia del movimento. Gli
obiettivi da condividere devono mirare al raggiungimento dell’economia
sociale di mercato, nella consapevolezza che le imprese cooperative sono
soggetti produttivi capaci di proporre forme di mercato alternative ma di
successo rispetto all’economia neocapitalistica. All’interno di questa
visione, l’articolazione di strutture bancarie, assicurative e finanziarie
per le imprese cooperative è necessaria per supportare questo progetto.
TRATTAMENTO PARITARIO MA PROPORZIONALE. L’Unità del Movimento deve basarsi
su una partecipazione paritaria ma proporzionale legata ad uno dei valori
cardine della cooperazione, la democraticità, ovvero, una testa un voto e
non sull’entità economica. Detto principio non deve essere rispettato solo
dalla singola impresa cooperativa ma, in un’ottica ampia e progettuale,
dall’intero movimento.
AUTONOMIA REALE E NON DI FACCIATA. Condizione necessaria per l’unità del
movimento è il raggiungimento di un’autonomia svincolata da appartenenze
partitiche e caratterizzata dalla trasversalità delle proposte. Il programma
deve condurre alla realizzazione della piena occupazione, all’elevazione dei
redditi medio-bassi ed allo sviluppo di un nuovo sistema di welfare che
punti alle potenzialità della cooperazione sociale con l’efficiente/efficace
utilizzo degli strumenti della flessibilità e modulabilità.
UNITÁ ORGANIZZATIVA TRA CENTRALI E SETTORI DI ATTIVITÁ. Puntare all’unione
significherà diventare come movimento più efficienti, validi e competitivi
al fine di offrire servizi e risposte adeguate alle imprese ad ai
soci-lavoratori, realizzando anche le funzioni insostituibili di mutualità
esterna. Le riforme vanno fatte per sviluppare e non condizionare il
movimento cooperativo.
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