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UNIPOL,un fondo etico in laboratorio
Sarà messo sul mercato in autunno. Intanto esce il primo Bilancio sociale di Gruppo finanziario.
L’ etica e la responsabilità sociale per battere la crisi. Non tira una gran bella aria sul comparto assicurativo, in Borsa sprofondato ai minimi storici, sintomo di un?industria delle polizze in affanno dopo l?uno due delle lenzuolate Bersani (stop all?esclusiva degli agenti e risarcimento diretto), il tracollo del ramo Vita e il fiato corto delle alleanze di bancassurance. Fa storia a sé Unipol Gruppo finanziario, la capogruppo che riunisce le attività di Unipol Assicurazioni, Aurora e Unipol Banca, che ora, dopo aver approvato un bilancio in crescita (421 mln l?utile consolidato e 389 quello al netto delle pertinenza di terzi) punta a riprendere quota armandosi di sostenibilità come linfa del core business aziendale. Tanto che, mentre in Italia società di gestione del risparmio e banche dimezzano il portafoglio di investimenti socialmente responsabili, il gruppo Unipol viaggia controcorrente e si appresta a lanciare un fondo di investimento etico.
Il prodotto è ancora in fase di avvio, ma sarà a partire dal prossimo autunno una delle novità più significative del catalogo offerto da Unipol Banca. Un fondo Sri che andrà ad affiancarsi a Unipol Insieme, il pioniere dei fondi pensione etici italiani, nato nel corso degli anni 90. Il veicolo di investimenti etico è «un segnale», secondo Walter Dondi (nella foto), responsabile della Comunicazione e delle politiche di Csr del gruppo, «che rafforza ulteriormente il cammino intrapreso dal Gruppo nell?ambito delle strategie di responsabilità sociale di Unipol». E tiene a precisare: «Non è un caso che tra i nostri conti, di subprime o altri strumenti puramente speculativi non ci sia neppure l?ombra. La nostra idea di sviluppo marcia per altri direzioni». Investimenti sostenibili per far correre un?idea dello sviluppo che guarda alla sostenibilità di lungo termine e, allo stesso tempo, prodotti retail di largo consumo pensati in un?ottica sociale. «La Csr secondo Unipol », spiega Dondi, «è prima di tutto un modo di fare impresa. Per noi bene impressa nelle radici, ma anche molto orientata al futuro».
Il mondo di Unipol è raccontato per filo e per segno nel primo Bilancio sociale di Unipol Gruppo Finanziario. Un rendiconto del 2007 ma già proiettato all?anno in corso. Perché al centro c?è la formazione alla Csr per tutti i dipendenti del gruppo, a partire al top management – affiancato dal maggio 2007 da un comitato per la Csr del consiglio di amministrazione – fino agli impiegati. Il gruppo infatti ha appena lanciato un percorso formativo, coinvolgendo tutti i dipendenti. Si tratta del più ampio programma mai realizzato in Italia con l?obiettivo redigere la nuova ?carta valori? del gruppo.
«Attraverso questo viaggio di cultura sociale e aziendale ci attendiamo dei riscontri, dei feed back da parte dei dipendenti. Sulla base dei quali intendiamo aggiornare il codice etico del gruppo, una carta dei valori davvero condivisa».
In un?ottica di inclusione degli stakeholder, quest?anno è stata rilanciata la Fondazione Unipolis, espressione di Unipol Gruppo finanziario. Quattro i campi di intervento: cultura, ricerca, sicurezza e solidarietà. Rientra in quest?ultimo filone il sostegno a Libera e in particolare alle cooperative di giovani che lavorano nei terreni confiscati alle mafie, alle quali sono andati oltre 145mila euro attraverso la campagna Un euro per polizza.
info: www.unipolgf.it
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