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Sostenibilità sociale e ambientale

Unipol, Investimenti in finanza sostenibile per 1,3 miliardi di euro

La società li ha annunciati tra i suoi obiettivi di decarbonizzazione per il 2024. Prevista anche la riduzione entro il 2030 del 50% dell’intensità di carbonio nei prodotti finanziari del proprio portafoglio diretto

di Nicola Varcasia

Il cambiamento climatico si affronta nel medio e lungo termine. Con un lavoro di sistema, in cui tutti gli attori fanno la loro parte. E dove si attribuisce il giusto peso ai comportamenti dei singoli, delle aziende e dello stesso Paese. Senza scivolare in un anacronistico negazionismo da un lato o in pretese irrealistiche dall’altra. Si sono ascoltate parole ed esempi di estremo buon senso nel convegno Direzione 2050, strategie per la neutralità climatica, nel quale Unipol ha illustrato le linee guida della politica di sostenibilità del Gruppo. Una strategia che si impegna a definire nuovi target di medio-lungo termine di riduzione delle emissioni di gas serra a supporto del proprio percorso di decarbonizzazione, in modo da affrontare con gli attrezzi giusti i rischi e cogliere le opportunità connesse al clima.

Vediamo quali sono questi “attrezzi”. Anzitutto, sul piano strategico, per consolidare il proprio processo di allineamento del portafoglio finanziario a una traiettoria di contenimento dell’aumento della temperatura media globale a circa 1,5 gradi, Unipol ha aderito alla Net zero asset owner alliance, impegnandosi in questo modo a ridurre le emissioni dei propri portafogli di investimento a zero emissioni nette di gas ad effetto serra entro il 2050 e ad agire per ridurre le emissioni di gas serra attraverso il coinvolgimento delle aziende investite. L’alleanza, sotto l’egida dell’Onu, è infatti un'iniziativa di investitori istituzionali che si impegnano per la transizione dei loro portafogli di investimento a emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050, compatibilmente con un aumento massimo della temperatura di 1,5 gradi.

Venendo ai numeri più dettagliati, in linea con la seconda versione del protocollo previsto da questa alleanza internazionale, Unipol ha fissato una serie di obiettivi intermedi al 2030. Il primo riguarda l’impegno a ridurre del 50% entro il 2030, rispetto al 30 settembre 2022, l’intensità di carbonio dei propri portafogli di azioni quotate e obbligazioni societarie quotate gestite direttamente. Tale impegno, specifica la nota del Gruppo in cui espone l’intera strategia, riguarda le emissioni di Scope 1 e 2 delle società in perimetro. Gli asset coperti dal target – al 30 settembre 2022 – sono pari a 16,5 miliardi di euro (la dicitura Scope 1 riguarda le emissioni dirette generate dall'azienda, la cui fonte è di proprietà o controllata dall'azienda stessa, mentre Scope 2 riguarda le emissioni indirette generate dall'energia acquistata e consumata dalla società).

Il secondo obiettivo intermedio chiama in causa il dialogo con le venti società che generano le maggiori emissioni di Scope 1 e 2 a supporto del raggiungimento del sub-porfolio target. Nel 2022 le emissioni di tali società rappresentavano oltre il 70% del totale delle emissioni assolute degli asset coperti dal sub-porfoolio target. Per raggiungere l’obiettivo saranno svolte attività di dialogo costruttivo sia a livello bilaterale, tra Unipol e l’emittente, che collettivamente, verso una singola impresa o un intero settore, attraverso iniziative quali Climate action 100+. Si tratta della partnership promossa da gruppi di investitori per coinvolgere le aziende più inquinanti in termini di emissioni di gas a effetto serra per migliorare il governo del fenomeno del cambiamento climatico, ridurre le emissioni e rafforzare la trasparenza finanziaria su questi temi.

Il terzo ramo di questo impegno riguarda il finanziamento della transizione: impegno a raggiungere nel 2024 1,3 miliardi di euro in investimenti tematici per gli SDGs (rispetto agli 862,2 milioni di euro a fine 2021), inclusi quelli per la lotta ai cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente, gli ecosistemi terrestri, marini e di acqua dolce (come gli investimenti in energie rinnovabili ed ecoefficienza, mobilità sostenibile, acqua, gestione sostenibile delle foreste, agricoltura biologica ed eco-innovazione).

All’evento di presentazione, moderato da Marisa Parmigiani, head of sustainability and stakeholder management del Gruppo Unipol, sono intervenuti Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo, Paolo Caridi, Head of unit – communication and civil society, Dg climate Action della Commissione europea, Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis, Elena Grandi, assessora all’ambiente e verde del Comune di Milano e Stefano Granella, chief strategy and growth di A2A.


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