Economia

Unipol a lezione da Amartya Sen

Presentato il piano di sostenibilità 2010-2012 del Gruppo

di Maurizio Regosa

ROMA – In una sala delle grandi occasioni, con un pubblico delle grandi occasioni, si è svolto stamani a Roma il convegno organizzato da Unipol Gruppo Finanziario e intitolato Per un futuro sostenibile. Il contributo del lavoro, dell’impresa, del credito e dell’assicurazione alla ripresa e ad uno sviluppo solido e duraturo. Un tema attuale quanti altri mai (vista la manovra finanziaria in discussione in queste ore) e un’occasione per Ugf di presentare il proprio Piano di sostenibilità 2010-2012 (accompagnato dal Bilancio di sostenibilità del 2009)

Una lezione magistrale
Ad aprire la mattinata il premio Nobel Amartya Sen che ha svolto una lezione magistrale su Lo sviluppo sostenibile e le nostre responsabilità. Responsabilità che hanno a che fare, ha sottolineato Sen, con il grado di democrazia e di partecipazione collettiva: c’è un rapporto tra la riduzione dell’impatto ambientale e la partecipazione del più ampio numero di persone. Non solo guardando al presente, ma soprattutto pensando al futuro. Un nodo certo più complesso: quale deve essere l’atteggiamento delle generazioni di oggi nei confronti dei diritti di quelle di domani (e che ora non partecipano alla governance della cosa pubblica)? E ancora. Quali sono i criteri con i quali definire la sostenibilità di uno sviluppo? La salvaguardia dei bisogni delle generazioni future o della loro qualità di vita?

Questioni aperte
Questioni aperte alle quali evidentemente non è semplice dare risposte. Forse la via migliore è quella di procedere concretamente, individuando strategie che possono anche essere corrette strada facendo. È quanto sembra abbia fatto Ugf con il suo Piano di sostenibilità non casualmente accostato al Piano industriale triennale del gruppo. «Perseguire la sostenibilità per un’impresa significa prioritariamente garantire quella solidità economica e patrimoniale indispensabile a farla durare nel tempo», puntualizza l’ad Carlo Cimbri nella Lettera con cui si apre il Piano. «Sostenibilità significa anche coniugare gli obiettivi economici con quelli di natura sociale a ambientale in un’ottica di lungo periodo». In questo senso Ugf intende promuovere una gestione improntata alla sobrietà con un impegno diretto a ridurre i consumi energetici, a sviluppare l’uso di fondi rinnovabili, proponendo ai propri clienti prodotti e servizi a basso impatto ambientale. E ciò anche in momenti difficili come l’attuale.

I giudizi sulla manovra in corso
Si diceva dell’attualità della discussione. A pochi metri dal Palazzo della Cancelleria (dove si è svolto l’incontro Ugf), anche stamani si discuteva la manovra finanziaria che inevitabilmente è stata “convitato di pietra” dei due dibattiti seguiti alla lezione di Sen. Nel primo accanto a Cimbri, Giuliano Poletti presidente di Legacoop, Ivan Malavasi di Cna, Giuseppe Politi che guida Cia, Luigi Taranto direttore generale di Confcommercio e Marco Venturi presidente Confesercenti. Nel secondo dibattito sono intervenuti, accanto a Giusepe De Rita, presidente del Censi, i tre segretari generali Cgil, Cisl e Uil e Pierluigi Stefanini, presidente di Ugf. Una manovra finanziaria che probabilmente si preoccupa più di sopravvivenza che di sostenibilità. Non è strutturale, hanno detto Politi e Malavasi, né mira alla crescita. Non è equa, ha sottolineato Guglielmo Epifani.

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