Politica

Unioni di fatto: un odg al Senato impegna il Governo a un ddl

L'ordine del giorno impegna il governo "a presentare, entro il 31 gennaio 2007. Lo scontro è solo rinviato.

di Redazione

L’equiparazione tra conviventi e coniugi sparisce dall’emendamento alla Finanziaria sulle successioni. Lo ha deciso una riunione tra esponenti dell’Unione. La parte relativa alle unioni di fatto e’ stata trasformata in un ordine del giorno. L’ordine del giorno impegna il governo “a presentare, entro il 31 gennaio 2007, un disegno di legge sulle unioni di fatto che risulti coerente con le numerose decisioni adottate dalla Corte costituzionale in materia di non discriminazione di trattamento del convivente, nonche’ con gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, 21 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea, 1-2 del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa”. Ma il governo e’ impegnato, nel ddl che dovra’ presentare, anche al riconoscimento di “diritti, anche in materia fiscale, prerogative e facolta’ alle persone che fanno parte di unioni di fatto e non consideri, dirimente, al fine di definire natura e qualita’ dell’unione di fatto, ne’ il genere dei conviventi ne’ il loro orientamento sessuale”.
Le unioni di fatto escono dalla finestra per rientrare dalla porta principale. L’equiparazione tra conviventi e coniugi, infatti, come ha deciso una riunione tra esponenti dell’Unione, sparisce dall’emendamento alla Finanziaria sulle successioni. Ma, contestualmente, arriva un ordine del giorno -questo l’accordo tra le componenti della maggioranza- che impegna il governo “a presentare, entro il 31 gennaio 2007, un disegno di legge sulle unioni di fatto che risulti coerente con le numerose decisioni adottate dalla Corte costituzionale in materia di non discriminazione di trattamento del convivente, nonche’ con gli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, 21 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea, 1-2 del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa”. Il governo e’ impegnato, secondo il testo che verra’ presentato in commissione Bilancio del Senato, anche al riconoscimento di “diritti, anche in materia fiscale, prerogative e facolta’ alle persone che fanno parte di unioni di fatto e non consideri dirimente, al fine di definire natura e qualita’ dell’unione di fatto, ne’ il genere dei conviventi ne’ il loro orientamento sessuale”. “Il governo ha chiesto e ottenuto un breve tempo per elaborare un disegno di legge, ma a gennaio, in commissione Giustizia al Senato, cominceremo un esame sulle unioni di fatto o pacs in base ai disegni di legge presentati da vari esponenti della maggioranza e di quello dell’opposizione firmato dal senatore Alfredo Biondi”. E’ la promessa del presidente della commissione Giustizia del Senato, Cesare Salvi, dopo la notizia dell’ordine del giorno sulle successioni per i conviventi. “Prendo questo impegno del governo molto sul serio. Era una questione controversa e si e’ risolta con un’intesa, ma questa legge si deve fare- prosegue Salvi- anche perche’ l’emendamento del governo era fondatissimo”.

La situazione in Europa
Registreret partnerskab. Pacte civil de solidarite’. Eingetragene Lebenspartnerschaft. União de facto. Civil partnership. Che siano tra partner di sesso diverso o meno, quasi tutti i paesi europei hanno un nome, e una legge, per le unioni civili. Ecco una fotografia fatta dall’agenzia Dire. E’ stata la Danimarca a fare da apripista, primo paese al mondo a riconoscere ufficialmente le coppie omosessuali: lo ha fatto nel 1989 attraverso una unione registrata simile al matrimonio, chiamata appunto “Registreret partnerskab”. In Finlandia, per le coppie dello stesso sesso c’e’ una legge dal 2002: garantisce molti dei diritti previsti per il matrimonio. Il Belgio riconosce il matriomonio omesussuale (“Cohabitation le’gale”) dal 2003. In Lussemburgo, dal 2004 e’ in vigore la partnership registrata (“partenariat le’gal”): riconosce diritti simili a quelli delle coppie sposate, e vale anche per le unioni omosessuali. Senza equiparare le coppie di fatto al matriomio, la Germania riconosce formalmente (dal 2001) la convivenza registrata (“Eingetragene Lebenspartnerschaft”), e garantisce ai conviventi diritti simili a quelli dei coniugi.
Sono noti i francesi “Pacte civil de solidarite'”: dal 1999 permettono a due persone, indipendentemente dal sesso, di contrarre un contratto di natura pubblicistica su cui costruire la vita comune. In Olanda il matrimonio e’ aperto alle coppie omosessuali dal 2001 (“geregistreerd partnerschap”). In Portogallo si chiamano “união de facto”: la legge che le regolamenta, approvata nel 2001, riconosce diritti molto simili ai matrimoni (permessi e congedi familiari, fisco, successioni). In Gran Bretagna, col Civil partnership act (2005), le coppie dello stesso sesso possono legarsi in un’unione registrata che non corrisponde al matrimonio che riconosce ampie garanzie ai compnenti della coppia. In Spagna il matrimonio e’ aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2005. In Slovenia le coppie di fatto si chiamano “Registrirana istospolna partnerska skupnost”: riconosciute dal 2005, godono pero’ di diritti piuttosto limitati.

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