Economia

Unione europea, le ragioni della moneta e quelle della società

di Redazione

Ho letto con un po’ di ritardo l’editoriale «La moneta sbagliata dell’Europa» sul numero 18 di Vita. Non ho motivo di dubitare della sincerità dell’affermazione «non vogliamo accodarci allo scetticismo che vede nell’Europa una costruzione inutile e un’entità morta». Proprio per questo, vorrei sottoporvi i seguenti rilievi, dal punto di vista di chi da anni ormai lavora attivamente per la costruzione dello Stato federale europeo (in modo davvero volontario come capita ai militanti del Movimento federalista europeo).
Innanzitutto, trovo erroneo aver dato quel titolo all’articolo, in quanto induce l’idea, questa sì sbagliata, che la moneta europea sia in sé un fatto negativo. Senza entrare in disquisizioni economico-finanziarie, basta ricordare che la moneta europea è senz’altro il miglior frutto che un processo di integrazione europea, durato ormai sessant’anni, ha prodotto. Chi non vuole l’Europa unita si è sempre battuto contro la moneta. Ciò vale non soltanto per danesi e inglesi, ma anche per tutti coloro (forze politiche o individui) che anche nel nostro Paese si sono battuti e ancora osteggiano la moneta europea. La monetà europea non è sbagliata: sbagliata, perché inefficiente e insufficiente, è questa Unione europea, è la pretesa di contare ancora qualcosa nel mondo con una moneta senza Stato, come avete ben spiegato nell’articolo.
Il secondo rilievo che vorrei farvi è che l’articolo mi pare “monco”: la crisi drammatica in cui versa oggi l’Europa esige che chi ne ha a cuore la sorte non si limiti a dire che le cose non vanno ma indichi anche la strada da percorrere, che per noi è quella della costruzione, al più presto, di uno Stato federale europeo, della cessione piena di sovranità anche nel campo della politica estera e di sicurezza: un passo che, evidentemente, non si può chiedere a tutti i 27 membri dell’Unione Europea, ma che solo alcuni di essi possono proporsi di fare. Con la consapevolezza (come è accaduto con la nascita dell’euro) che l’iniziativa di pochi sarà da stimolo anche per gli altri e che tutti quelli che davvero vorranno in seguito aderire saranno comunque bene accetti. Cordiali saluti.


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