Cultura

Unione Europea: il discorso di chiusura della presidenza italiana

Ecco gli stralci più significativi del discorso di Berlusconi al Parlamento di Strasburgo lo scorso 16 dicembre

di Benedetta Verrini

“Il comune auspicio per una conclusione del negoziato costituzionale nei 60 giorni a disposizione dalla apertura della Conferenza non ha potuto realizzarsi. Di questa realtà si deve prendere atto con pacatezza, senza drammatizzazioni e recriminazioni reciproche ma al contempo con una chiara visione dei passi successivi da compiere”. Così il presidente Silvio Berlusconi, nel discorso pronunciato al Parlamento di Strasburgo il 16 dicembre, ha chiuso il semestre di presidenza italiana. Il presidente uscente del Consiglio europeo ha sottolineato che il traguardo della nuova Costituzione europea, fallito al vertice del 12 e 13 dicembre, deve comunque essere raggiunto. E ha elencato le tappe percorse negli ultime sei mesi. Difesa europea “Su taluni aspetti, in particolare quello assolutamente cruciale della Difesa, la CIG ha completato e migliorato il Progetto della Convenzione” ha detto il Presidente Berlusconi, “pervenendo alla definizione di una cooperazione strutturata permanente, pienamente compatibile con il quadro atlantico e rispettosa delle esigenze politiche di taluni Stati membri. Questo fondamentale passo in avanti si realizzerà conformemente alle procedure decisionali proprie dell’Unione in una logica inclusiva ma che consentirà ad alcuni Paesi di procedere più speditamente sulla base di uno specifico Protocollo che disciplini le capacità militari necessarie per partecipare alla Cooperazione Strutturata Permanente”. Il Consiglio Europeo ha poi registrato i progressi realizzati nello sviluppo della PESD. “Acquisire più capacità resta il nostro primo impegno” ha detto Berlusconi. “Ed in questo senso particolare significato ha la decisione di creare un’Agenzia Europea, specificamente dedicata a favorire lo sviluppo e l’acquisizione di nuove capacità militari”. Iniziativa Europea per la Crescita Si tratta di una iniziativa destinata a promuovere un rilevante programma di investimenti del settore delle grandi infrastrutture trans-europee, comprese le infrastrutture di trasporto, le grandi reti energetiche e il settore delle telecomunicazioni, ma anche investimenti sul capitale umano e cioè nella ricerca e nello sviluppo, nell’innovazione e nelle tecnologie. “Ci eravamo proposti un duplice obiettivo: creare, attraverso la realizzazione di questi progetti, le condizioni per un miglioramento qualitativo delle reti infrastrutturali, materiali e immateriali, destinate a connettere il grande mercato europeo nella prospettiva dell’allargamento” ha detto berlusconi, “ma anche contribuire ad un rilancio complessivo della crescita economica con adeguati sostegni finanziari. Contiamo di far ricorso sia a finanziamenti pubblici, a carico del bilancio dell’Unione e dei singoli Stati Membri, sia a finanziamenti del settore privato, grazie anche al ruolo determinante che svolgerà la Banca Europea per gli Investimenti. Vorrei sottolineare a tale proposito che si tratta della prima grande manovra di politica economica decisa a livello europeo in un quadro di piena complementarietà con la strategia di Lisbona ma anche di piena compatibilità con il Patto di Stabilità”. Occupazione “Per quanto riguarda i temi dell’occupazione, della riforma del mercato del lavoro e dei sistemi previdenziali, abbiamo valutato e apprezzato il rapporto della Task Force presieduta da Wim Kok e le sue raccomandazioni. E proprio a questo rapporto è stato dedicato il Vertice Sociale straordinario, che ho presieduto alla immediata vigilia del Consiglio Europeo, che ha ribadito la volontà condivisa delle parti sociali di proseguire nell’attuazione della Strategia Europea per l’occupazione in un quadro di maggiore flessibilità e di maggiore impegno per la valorizzazione del capitale umano”. Extracomunitari “Uno dei temi centrali della nostra azione è stato lo sviluppo di strategie comuni nella gestione dei flussi migratori” ha proseguito il premier. “In primo luogo, è stato ulteriormente rafforzato il concetto di “frontiere esterne comuni”, ed in tal senso il Consiglio Europeo ha preso atto dell’intesa raggiunta sui principali elementi costitutivi di un’apposita Agenzia comunitaria per la Gestione delle Frontiere, con l’impegno di renderla operativa entro la fine del prossimo anno. Il Consiglio Europeo ha anche preso atto dell’adozione, su proposta della Presidenza, di un apposito programma di misure sull’immigrazione via mare: segnale concreto della speciale attenzione dell’Unione per il fenomeno, spesso tragico, degli arrivi di immigrati clandestini sulle coste italiane e di altri Paesi mediterranei”. “La Presidenza ha prestato una doverosa attenzione tanto al tema dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati legali, quanto alla tutela delle persone bisognose di protezione internazionale. Ci attendiamo in particolare, da parte della Commissione, uno studio sui rapporti tra immigrazione legale e clandestina, studio che dovrà includere anche l’argomento della fissazione di quote di ingresso a valenza europea. Abbiamo comunque preso nota dei progressi in materia di asilo, anche se purtroppo non è stato possibile, come ci auguravamo, giungere ad un’intesa unanime sulle due direttive all’esame, rispettivamente relative a norme procedurali minime ed alla definizione di rifugiato e di beneficiario di protezione sussidiaria”. “Un’efficace gestione dei flussi migratori non può inoltre prescindere anche da una fruttuosa collaborazione con i Paesi terzi di origine e di transito. In quest’ottica, abbiamo proseguito nel processo di piena integrazione dei temi migratori nelle relazioni esterne dell’Unione. Abbiamo registrato l’avvio del funzionamento del meccanismo di valutazione dei Paesi terzi nella lotta all’immigrazione clandestina. Si tratta di un meccanismo chiesto dal Vertice di Salonicco, sul quale abbiamo raggiunto in tempi brevissimi una intesa interistituzionale con il Parlamento Europeo, con un regolamento che istituisce un nuovo programma di assistenza tecnica e finanziaria ai Paesi terzi in materia di asilo ed immigrazione. Questo programma apporterà nuove risorse finanziarie in un delicato settore: 250 milioni di euro per il prossimo quinquennio, primo passo di un più consistente ampliamento dei fondi per l’immigrazione, ampliamento che dovrebbe aver luogo con le prossime prospettive finanziarie”. Droghe “Significativi risultati sono stati ottenuti anche in materia di contrasto dell’abuso di sostanze stupefacenti. Segnalo in particolare l’accordo politico sulla decisione-quadro in materia di lotta al traffico di droga: un accordo ottenuto grazie ad una paziente e tenace opera di mediazione della Presidenza”. Rapporti Ue-Usa “Le Relazioni transatlantiche rimangono un caposaldo insostituibile dell’azione esterna dell’Unione. Il Consiglio Europeo ha dedicato all’argomento una apposita dichiarazione di grande rilevo politico, anche perché interviene a chiusura di un periodo che ricorderemo come uno dei più difficili per i rapporti fra Europa e Stati Uniti. Tra gli elementi più importanti della dichiarazione vorrei ricordare l’affermazione che un dialogo costante, e su base paritaria, tra l’Unione e gli Stati Uniti è fondamentale per affrontare con successo le sfide globali. L’Unione dovrà di conseguenza impegnarsi a rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti per tradurre quella comunità di valori che è alla radice della nostra storia in una comunità di azioni. In questo contesto, sarà centrale l’impegno comune nella lotta contro il terrorismo e contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Lo sviluppo della PESD e il partenariato strategico fra la UE e la NATO rafforzeranno infine l’efficacia complessiva della comunità transatlantica”.


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