Non profit

Unicredit, al servizio del non profit

Non una banca a sé, ma servizi diffusi e specializzati a favore del Terzo settore

di Maurizio Regosa

Si chiama Universo non profit ed è una iniziativa del gruppo Unicredit al servizio del Terzo settore. È stata presentata stamattina nella Sala del Mappamondo, in Parlamento, nel corso di una affollatissima conferenza stampa, coordinata da Maurizio Carrara (Gruppoi Vita), alla quale hanno partecipato Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, Maurizio Lupi (vicepresidente della Camera), Vannino Chiti (vicepresidente del Senato), Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo settore, Luigi Ferrari (People) e Roberto Nicastro, deputy ceo di Unicredit.

Non profit, realtà importante. Da sostenere

L’obiettivo è contribuire al rafforzamento del Terzo settore. Una realtà in continua crescita, come ha sottolineato Olivero, che mette a disposizione della società italiana energie importanti e che perciò merita di essere sostenuta. Non a parole, s’intende. Nei fatti. Come si può concretizzare un simile sostegno, è chiaro a tutti. Da un lato la cornice, chiamiamola così, istituzionale e giuridica; dall’altro l’elaborazione di strumenti anche finanziari da mettere a disposizione delle oltre 250mila organizzazioni (per un totale di volontari stimato attorno ai 4 milioni). Va detto che la politica non si è sottratta al confronto. Lupi e Chiti, ad esempio, ricordando il lavoro svolto dall’Intergruppo per la sussidiarietà hanno fatto riferimento al 5 per mille (è uno dei firmatari, come noto, della proposta di stabilizzazione), alla necessità di riformare alcune parti del Codice civile, al ruolo complessivo del non profit «risorsa per il paese». Posizioni analoghe le ha espresse il ministro del Lavoro, tornando sul 5 per mille (va definito il principio, ha detto, «magari assegnando alla finanziaria di ogni anno il compito di stabilire un tetto, in modo da tener conto dell’andamento del Pil»), riferendosi a leggi importanti come la Più dai, meno versi, e rileggendo il Libro bianco in senso organizzativo per mettere in evidenza il ruolo del Terzo settore e la possibilità di ampliare il suo contributo (ragionamenti in parte fatti nel corso dell’incontro con il Comitato editoriale di Vita svoltosi lunedì 12 ottobre e del quale potrete leggere un ampio resoconto sul prossimo numero del settimanale).

L’ambizione di Unicredit

Il gruppo bancario guidato da Alessandro Profumo intende dunque contribuire alla crescita del settore. Per individuare la strada più efficace, ha commissionato a Vita Consulting e alla società People, una ricerca. Obiettivo: capire le aspettative degli operatori non profit e verificare gli spazi per iniziative mirate. Quanto alle prime, giustamente le organizzazioni desiderano essere trattate in maniera paritaria (leggi: rispettosa della loro specificità e dei loro valori di riferimento). Quanto ai secondi, non vi è dubbio che spazi ve ne siano. Se non altro per il servizio di anticipazione del 5 per mille (dato che il 2006 si è appena chiuso, mentre – ha assicurato Sacconi – si stanno accelerando le procedure che riguardano il 2007. A due mesi dal 2010). Ma anticipare i finanziamenti del 5 per mille è solo uno – e non il principale – degli obiettivi sottolineati da Nicastro. Il deputy ceo di Unicredit ha infatti spiegato la sfida del suo gruppo: «essere competenti, specialisti ma anche capillari». Universo non profit, dal 9 novembre, sarà una sorta di «banca nella banca», ovvero un insieme di prodotti e servizi, di persone e competenze messe a disposizione del Terzo settore su tutto il territorio italiano. Circa 1300 addetti di Unicredit hanno volontariamente aderito al percorso di formazione specifico sul non profit: saranno loro a occuparsi di questo segmento e delle sue necessità in circa mille agenzie. Non una banca a sé dunque (come è accaduto in altri casi, ad esempio per Prossima, della “rivale” Intesa San Paolo), ma una sensibilità e una conoscenza diffusa sul territorio. Saranno creati corner specifici, non è escluso che si realizzino anche agenzie specializzate (entro il 2010 potrebbero essere due, a Roma e Milano), ma si tratterà del medesimo gruppo che si organizza diversamente per far fronte alla necessità del Terzo settore.


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