Famiglia

Unicef: sbagliata schedatura bambini Rom

Il presidente Spadafora: «Ci auguriamo che sia una provocazione»

di Gabriella Meroni

«Stupore e grave preoccupazione» per la proposta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di avviare un censimento dei bambini presenti nei campi rom mediante le impronte digitali viene espressa dal presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora.

«Verrebbe da proporgli -sottolinea- per rispettare il diritto all’uguaglianza di tutti i bambini, di schedare allo stesso modo tutti i bambini italiani. Ci auguriamo -aggiunge Spadafora- che si tratti di una proposta provocatoria destinata a non avere seguito. I bambini rom non sono diversi dagli altri bambini (tra l’altro molti di loro sono cittadini italiani a tutti gli effetti), ma soprattutto -evidenzia il presidente dell’Unicef- i bambini non possono e non devono essere trattati come gli adulti. Sono mesi ormai che l’attenzione delle istituzioni, nonche’ dell’opinione pubblica e dei mass media italiani si concentra sulle comunita’ rom presenti nel nostro territorio».

«Un’attenzione che, come Unicef Italia, chiediamo non si trasformi in principi di discriminazione verso popolazioni e soprattutto bambini in condizioni di evidente vulnerabilità. Auspichiamo -conclude Spadafora- che il Governo italiano affronti le tematiche relative alla sicurezza senza trascurare i diritti dei bambini, tra cui quelli di essere tutelati e non essere discriminati, come ricorda la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, ratificata dall’Italia con legge n° 176 del 27 maggio 1991».


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