Famiglia

Unicef: primi due ospedali “amici dei bambini”

Sono a Bassano del Grappa e a Soave, entrambi in Veneto

di Gabriella Meroni

Due ospedali veneti, Bassano del Grappa (Vicenza) e Soave (Verona), portano l’Italia, che ne era assente, all’interno della rete dei ”Baby Friendly Hospital” (Ospedali Amici dei Bambini) dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS) e dell’Unicef, che annovera gia’ 15.000 strutture di 128 Paesi del mondo. Il loro ingresso nella ”rete” e’ stato ufficializzato oggi a Venezia dove, nella sede della Giunta regionale del Veneto, si e’ tenuta una tavola rotonda sull’allattamento naturale al seno (obiettivo dei Baby Friendly Hospital) cui sono intervenuti il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi, l’assessore alla sanita’ del Veneto Fabio Gava, l’on. Tiziana Valpiana della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, il presidente vicario del Comitato Italiano Unicef Giacomo Guerrera e i responsabili dei progetti che hanno portato Bassano e Soave a fregiarsi del titolo di ”Ospedali Amici dei Bambini”, ottenuto al termine di un percorso valutato da un’equipe di esperti del Comitato Tecnico di Valutazione dell’ Unicef-Italia. ”Si tratta di un’iniziativa di grande valenza, che il Governo vuole testimoniare con la mia presenza oggi a Venezia – ha detto Cursi -, e che sosteniamo con l’obiettivo di ampliare fortemente la presenza di ospedali italiani in questa Rete Oms-Unicef”. ”La cultura dell’allattamento al seno – ha aggiunto il sottosegretario – e’ un problema di qualita’ della vita e di salute allo stesso tempo: dati Oms ci dicono infatti che un bambino allattato al seno puo’ godere di migliori condizioni di vita in generale, ma anche che questa pratica puo’ salvare la vita a circa un milione di bimbi l’anno nel mondo. E’ un fatto di sensibilizzazione comunicazionale importante ed e’ bene cominciare dalla nostra Europa a riscoprire la vecchia cultura delle nonne nell’accezione piu’ positiva del concetto”. Cursi ha quindi posto l’accento sulla necessita’ (”colta perfettamente in questo progetto Unicef”) di porre attenzione anche alla formazione in questo senso sia degli operatori sanitari che della classe dirigente ospedaliera. In precedenza era intervenuto l’assessore Gava, il quale aveva osservato che ”Fare le cose secondo madre natura come nel caso dell’allattamento al seno puo’ sembrare ovvio, ma non e’ cosi’. Siamo percio’ particolarmente orgogliosi che la caratura internazionale della nostra sanita’ e l’attenzione delle nostre strutture ai rapporti internazionali (dove si ha sempre qualcosa da insegnare ma anche da imparare) abbiano permesso al Veneto di trainare l’Italia all’interno di questa rete. Si tratta comunque di un primo passo, perche’ l’obiettivo e’ ora quello di poter annoverare almeno un Ospedale Amico dei Bambini in ognuna delle Ussl venete, ponendo particolare attenzione alle esigenze dei bambini in ambiente ospedaliero, molto diverse da quelle degli adulti”. ”Il progetto per l’allattamento al seno – ha rilevato a sua volta Guerrera – richiede un cambiamento culturale complessivo che va da una preparazione professionale diversa, alla necessita’ di coinvolgere tutto il personale sanitario nella scelta di mettere al centro dell’attenzione il bambino” A Bassano e Soave – e’ stato ricordato nel corso dell’ incontro – sono state applicate le dieci norme specifiche Oms-Unicef in favore dell’allattamento al seno, che prevedono tra l’altro l’informazione corretta alle madri per incoraggiarle ad allattare esclusivamente al seno per i primi 6 mesi di vita del neonato; la formazione di tutto il personale sanitario su questa problematica; il ”rooming in” (sistemazione del bimbo in stanza con la madre 24 ore su 24); che sia evitato l’uso di biberon e tettarelle e non siano accettati campioni gratuiti o a buon mercato di surrogati al latte materno.


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