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Unicef: mostra fotografica realizzata dai bambini di Beslan

di Unicef

Comunicato stampa A quasi un anno dal massacro di bambini e genitori avvenuto nella scuola n.1 di Beslan UNICEF: INAUGURATA OGGI MOSTRA FOTOGRAFICA REALIZZATA DAI BAMBINI DI BESLAN Beslan, 26 agosto 2005 – Oggi a Beslan (al Beslan Cultural Centre) viene inaugurata dall’UNICEF la mostra “I Bambini sono la cosa più preziosa del mondo”, con foto realizzate direttamente dai bambini di Beslan. Le foto rappresentano il risultato di un lavoro fatto da 13 bambini e adolescenti di età compresa tra i 13 e 18 anni – cinque dei quali ostaggi sopravvissuti all’assedio della scuola N.1 – insieme con il fotografo dell’UNICEF Giacomo Pirozzi e il giornalista John Valori durante un workshop di fotografia e giornalismo (per bambini), organizzato dall’UNICEF lo scorso luglio. La mostra, che proseguirà fino al prossimo 9 settembre, viene inaugurata dal Rappresentante UNICEF per la Federazione Russa Carel de Rooy; per la mostra sono state selezionate 100 foto accompagnate da didascalie (con spiegazioni ed impressioni scritte dagli stessi ragazzi) tra le migliaia realizzate durante il workshop dagli stessi “piccoli fotografi”. Il Workshop si è svolto presso il Centro di Riabilitazione sostenuto dall’UNICEF nelle vicinanze di Vladikavkaz; in questo centro, circa 4.000 persone hanno ricevuto assistenza medica e sostegno psicosociale sin dalla fine dell’assedio in cui persero la vita 338 persone, metà dei quali bambini. Il workshop è stato coordinato da Pirozzi, che ha mostrato le immagini di altri bambini che hanno avuto esperienze di tragedie, compresi quelli che soffrono a causa dell’AIDS in Africa e le vittime dello Tsunami; inizialmente, egli intendeva illustrare le tecniche fotografiche, ma gli scatti hanno provocato un forte impatto sui bambini, che hanno realizzato che il dolore e la speranza possono coesistere. Giacomo Pirozzi ha poi mostrato le sue foto ai bambini fatte subito dopo la tragedia di Beslan ed essi hanno assistito in assoluto silenzio. A sorpresa, i bambini hanno poi deciso di tornare alla scuola n.° 1 per guardare la scena con gli “occhi nuovi” della loro macchina fotografica. Le iniziali riserve degli organizzatori UNICEF sono state superate proprio dalla determinazione degli stessi bambini, che hanno anche deciso di visitare il cimitero, alcuni familiari defunti, una delle nuove scuole in costruzione a Beslan e lo stesso Centro di Riabilitazione; i ragazzi hanno deciso di mostrare il loro ritrovato ottimismo attraverso una serie di foto sul tema”gioia e amore”. “E a questo punto non era più semplicemente un workshop di fotografia, ma era diventata una efficace forma di terapia- ha detto Giacomo Pirozzi dell’UNICEF – I bambini erano determinati a guardare in faccia l’orrore e a superarlo realizzando bellissime foto piene di colori, specialmente le loro foto su “gioia e amore”. Per due giorni i bambini hanno guardato la loro tragedia con i nuovi occhi della macchina fotografica, acquisendo nuove capacità, concentrandosi sulle difficoltà di avere la migliore inquadratura, la luce, la prospettiva ed altre tecniche fotografiche. “La trasformazione dei bambini è stata straordinaria, perché la fiducia in se stessi e la loro capacità di affrontare la tragedia in questo modo sembrava aver liberato le loro anime – ha dichiarato John Brittain, Responsabile della comunicazione UNICEF per la Federazione Russa – Dal quinto giorno del workshop abbiamo avuto un allegro gruppo di giovani, rispetto al gruppo teso e pacato che abbiamo incontrato il primo giorno”. Per maggiori informazioni, anche sulle foto e le storie della Mostra, contattare, Ufficio stampa UNICEF Italia, tel: 06.47809233-234; e-mail: press@unicef.it e siti-web: www.unicef.it, www.unicef.org/ceecis/


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