Famiglia

UNICEF. La sezione italiana presenta il bilancio sociale

"Una scelta di trasparenza", ha spiegato il Vice Presidente amministrativo dell’UNICEF Italia Claudio Leone

di Redazione

“Il Bilancio Sociale del Comitato Italiano per l’UNICEF è uno strumento fondamentale per far conoscere i risultati raggiunti attraverso le attività sul territorio, non solo dal punto di vista numerico, ma anche e soprattutto sotto il profilo etico, cioè nel modo in cui sono stati raggiunti”, ha detto il Vice Presidente amministrativo dell’UNICEF Italia Claudio Leone nel presentare a Roma la VI edizione del  Bilancio Sociale dell’UNICEF Italia. “Avere un bilancio sociale non è un obbligo di legge, ma una scelta di trasparenza. Scelta che l’UNICEF ritiene doverosa nei confronti di tutti coloro (donatori, volontari, associazioni, istituzioni) che a vario titolo contribuiscono alla riuscita della missione dell’UNICEF nel nostro paese”.
Nel Bilancio Sociale 2007 è possibile conoscere i risultati delle iniziative di raccolta fondi realizzate in Italia a beneficio dei programmi UNICEF in 156 Paesi e territori del mondo, gli investimenti e i costi, gli indicatori di efficienza economica, ma anche le numerosissime partnership e attività con la società civile (associazioni, scuole, istituzioni, imprese, media ecc.).
Anche se fa parte dell’ONU, l’UNICEF è una delle pochissime agenzie che non riceve quote obbligatorie dal bilancio delle Nazioni Unite. I fondi a disposizione (3,4 miliardi di dollari nel 2007) provengono da donazioni volontarie da parte di governi, privati e aziende che scelgono liberamente quanto donare.
Nel 2007 l’UNICEF Italia ha raccolto 61 milioni di euro (+ 9% rispetto al 2006) e si è registrata una ripresa dell’indice di efficienza gestionale – cioè il rapporto tra le entrate e i costi sostenuti per ottenerle – rispetto al 2006. Sono stati trasferiti per i programmi dell’UNICEF nel mondo  42,3 milioni di euro (+14% rispetto al 2006), che consentono all’UNICEF Italia di essere tra i primi 10 Comitati nazionali per fondi raccolti (il 6° dopo Germania, Giappone, Stati Uniti, Paesi Bassi e Francia). I fondi del 5xmille sono stati trasferiti a programmi di emergenza ad Haiti, nel Territorio Palestinese Occupato e in Sudan (Darfur e Sud Sudan) e a programmi specifici in altri 14 paesi: Angola, Bangladesh, Benin, Ciad, R.D. del Congo, Eritrea, Guinea Bissau, India, Malawi, Mozambico, Sierra Leone).
L’UNICEF Italia ringrazia DNV (Det Norske Veritas) per l’attività di verifica e attestazione di questo Bilancio Sociale, e Novo Nordisk – che da anni supporta il progetto dell’UNICEF per i bambini di strada nella Repubblica Democratica del Congo – per aver sostenuto parte dei costi per la realizzazione di questo Bilancio Sociale.
“Le attività di verifica svolte da DNV presso UNICEF, hanno mostrato un processo di reporting maturo e conosciuto da tutti gli operatori, migliorato con continuità nel tempo”. Ha commentato Antonio Astone, Industry Sector Market Development Manager, DNV Italia. “Il risultato è un quadro chiaro e dettagliato delle principali informazioni riguardanti la gestione ed il rapporto con gli stakeholder.”


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