Non profit

UNICEF: drammatica la situazione scolastica in Iraq

di Unicef

Ginevra/Amman/Roma, 15 ottobre 2004 – Il primo studio completo sulla condizione delle scuole irachene nel post-conflitto ha rivelato che migliaia di scuole sono prive delle strutture di base necessarie al conseguimento di un?istruzione di qualità per i bambini.
L?indagine, effettuata dal Ministero dell?istruzione iracheno con l?aiuto dell?UNICEF, segnala che in Iraq 1/3 delle scuole primarie non dispone d?acqua e che in quasi la metà mancano gabinetti e fognature. Le regioni dove si registrano i dati più drammatici sono Thiqar, Salaheldin e Diala: in oltre il 70% delle scuole primarie manca l?acqua o gli impianti idrici non funzionano. L?indagine inoltre segnala un aumento d?iscrizioni nell?anno scolastico 2003-04, cui però non ha fatto riscontro un?adeguata disponibilità di scuole agibili. Oggi circa 4,3 milioni di bambini sono iscritti alla scuole primarie: un aumento rispetto ai 3,6 milioni registrati nel 2000 (anno più recente di cui si hanno dati antecedenti all?indagine), ma mancano ancora banchi, sedie, aule. Inoltre in molte scuole la popolazione scolastica è raddoppiata. 1/4 delle scuole primarie fa 3-4 turni al giorno, con il risultato di una riduzione delle ore di lezione per ciascun turno. Nella regione di Bassora, oltre 600 scuole primarie devono fare i doppi turni.
In teoria si contano 14.000 scuole primarie, ma quelle agibili sono 11.368 e circa 2.700 devono essere ricostruite o ristrutturate. Più di 700 scuole primarie sono state bombardate (1/3 di queste nella sola Baghdad) e, da marzo 2003, oltre 200 sono state bruciate e 3.000 saccheggiate.
?Una volta l?Iraq vantava uno dei sistemi scolastici migliori del Medio Oriente? – ha dichiarato il rappresentante UNICEF in Iraq Roger Wright – ?E? evidente come il sistema ora sia deteriorato. Oggi, a milioni di bambini iracheni sono destinate scuole senz?acqua o senza strutture sanitarie, con pareti screpolate e sbriciolate, finestre rotte e tetti con crepe. Il sistema scolastico non regge?. Wright sottolinea che questo degrado è il risultato di oltre 10 anni di abbandono e mancanza di fondi, durante l?era delle sanzioni, e dell?impatto di tre guerre, a partire da quella con l?Iran.
Commentando il rapporto il Presidente dell?UNICEF Italia, Giovanni Micali, sottolinea che ?sin dalla prima guerra del Golfo l?UNICEF Italia si è impegnata, grazie al sostegno dei donatori italiani, a difesa dei bambini iracheni, anche per garantire loro il diritto all?istruzione. In questo spirito, l?UNICEF Italia ribadisce e rinnova il sostegno al progetto ?Farah?, portato avanti a beneficio di 9.000 bambini e 300 insegnanti da ?Un ponte per?? in partnership con l?UNICEF Iraq?. Il progetto Farah, momentaneamente sospeso a seguito del sequestro delle due volontarie di ?Un ponte per??, Simona Pari e Simona Torretta, riprenderà le attività ai primi di dicembre.
L?indagine ha raccolto dati sugli studenti, sugli insegnanti, e sulle condizioni di tutti gli istituti del paese: ogni asilo, scuola primaria, scuola secondaria, scuola islamica, professionale e superiore. In totale, l?indagine è stata effettuata in oltre 20.000 scuole e istituti di tutto l?Iraq.
Di 4,3 milioni di bambini iracheni iscritti alla scuola primaria, 2,4 milioni sono maschi e 1,9 milioni femmine: lo stesso rapporto di prima della guerra. Le iscrizioni delle femmine sono minori rispetto ai maschi a ogni grado scolastico e in ogni regione. Nella regione di Wasit le ragazze costituiscono solo il 39% degli studenti iscritti. Le iscrizioni femminili sono maggiori nelle regioni di Baghdad e Sulaimaniya, dove le ragazze comprendono oltre il 46% degli iscritti. Il sovraffollamento, la precarietà e la mancanza di acqua e strutture sanitarie nelle scuole sono alla radice delle poche iscrizioni femminili. Ogni giorno, a Baghdad e in altri luoghi teatro di conflitto e criminalità, gli insegnanti, i bambini e i loro familiari devono vincere il timore delle bombe, delle esplosioni e dei rapimenti.

Per maggiori informazioni, Ufficio Stampa UNICEF Italia: tel. 06.47809233-287 e 335.333077, e-mail: press@unicef.it, sito-web www.unicef.it

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.