Politica

Unicef, Drago: non ci sarà pace, senza diritti all’infanzia

iuseppe Drago ha ricordato come l'Italia sia al terzo posto fra i Paesi che contribuiscono all'Unicef

di Redazione

”Pensare al mondo come a una citta’ a misura dei bambini, poiche’ nel mondo non avremo pace finche’ i diritti essenziali dell’infanzia non saranno garantiti”, questo il messaggio portato oggi, per il Ministero degli Esteri, dal Sottosegretario Giuseppe Drago sul Treno per l’Unicef che ha viaggiato attraverso i monti Iblei da Modica a Ragusa, in Sicilia. Il ”Treno per l’Unicef” ha condotto numerosi bambini della provincia ragusana in un viaggio alla scoperta delle loro stesse riflessioni sul disagio infantile in Italia e nel mondo. Si sono confrontati coi bambini, su questo tema di drastica importanza, anche il Presidente nazionale dell’Unicef italiana, Giovanni Micali, e le autorita’ locali e provinciali. Portando il messaggio del Ministero degli Esteri, Giuseppe Drago ha ricordato come l’Italia sia al terzo posto fra i Paesi che contribuiscono all’Unicef e, soprattutto, ha esaminato l’indissolubile rapporto che lega la tutela dell’infanzia di oggi alle speranze di un mondo pacifico e giusto: ”senza che sia garantita ai bambini la tranquillita’ materiale e l’istruzione e la certezza di non essere vittime di violenze, sfruttamenti, prostituzione, i disegni politici per un futuro migliore resteranno fatalmente lettera morta, vuoti contenitori privi di sostanza”. A questo proposito, Giuseppe Drago ha sottolineato la saggezza della nuova nozione di salute accolta dall’Organizzazione Mondiale per la Sanita’: salute non solo del corpo ma anche e soprattutto mentale e sociale. Il Sottosegretario ha ricordato che i gravi problemi dell’infanzia non riguardano solo popoli lontani. Rivolgendosi alle autorita’ locali, Giuseppe Drago ha esortato la provincia di Ragusa a farsi pilota del progetto di citta’ a misura di bambino: ”cio’ comporta una serie di iniziative ambientali, strutturali e culturali – dalle ludoteche agli spazi verdi – ma comporta soprattutto la tutela del nucleo fondamentale in cui si forgia il futuro dell’infanzia, la famiglia”.

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