Famiglia

Unicef: dati allarmanti sullo sfruttamento sessuale dei bambini

Quasi 3mila minorenni ogni giorno costretti a entrare nel mercato del sesso. Lo riferisce l'Unicef nel suo "Rapporto sullo sfruttamento sessuale dei bambini"

di Emanuela Citterio

Quasi 3mila ogni giorno. Un milione all’anno. Sono i minorenni introdotti nel mercato del sesso, che ha un bilancio di “molti miliardi di dollari”.
Sono i dati allarmanti emersi dal “Rapporto sullo sfruttamento sessuale dei bambini”, presentato ieri dall’Unicef.
E’ un’industria fiorente e nascosta quella che imprigiona bambini e bambine nella tratta del sesso a pagamento, oppure li compra e li vende, li costringe a matrimoni forzati, li obbilga a prostituirsi e ad essere oggetto di pornografia.
I bambini dei Paesi poveri sono quelli più sfruttati, ma anche negli Stati Uniti un bambino su cinque che naviga in Internet viene avvicinato per scopi sessuali.
In Africa Occidentale 35 mila di bambini sono coivolti nell’industria del sesso. In America Latina 25mila nella sola repubblica domenicana, 16mila in Messico. In India ci sono 500mila prostitute bambine. In Lituania il 50% delle prostitute è costituito da minorenni.
Il mercato legato al turismo sessuale sfrutta sempre di più anche i maschi. Circa 20/30 mila minori si prostituiscono in Sri Lanka, per lo più maschi. Sempre nella Repubblica domenicana i ragazzi noti come Sanky Panky diventano patner abituali di un turista sessuale a soli tredici anni.
Allarmanti anche i dati sull’abuso sessuale. Uno studio del ’99 ha rilevato che in Costa Rica l’83% dei ragazzi e quasi il 79% delle ragazze ha subito abusi prima dei 12 anni.
“Tolleranza zero” e più istruzione sono le vie indicate dall’Unicef per combattere il fenomeno.
“E’ necessario mettere fine alla tratta dei bambini” ha detto Carol Bellamy, “alla loro vendita, imprigionamento e tortura. significa eliminare ogni orribile aspetto dello sfruttamento commerciale dei bambini”.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.