Welfare

UNHCR: richieste di asilo in aumento del 24%

Nel primo semestre del 2014 il numero di persone in cerca di asilo nei paesi industrializzati è continuato a crescere e si prevede che alla fine dell’anno queste richieste stabiliranno il record dell’ultimo ventennio

di Marco Marcocci

Nel primo semestre del 2014 il numero di persone in cerca di asilo nei paesi industrializzati è continuato a crescere e si prevede che alla fine dell’anno queste richieste stabiliranno il record dell’ultimo ventennio.

Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che indica nelle guerre in corso in Siria e Iraq e in altre situazioni di precarietà, come ad esempio la complicata situazione dell’Afghanistan e dell’Eritrea, la causa dell’aumentare del numero dei richiedenti asilo nei Paesi del nord del mondo.

La ricerca dell’UNHCR prende come fonte i dati ricevuti da 44 governi in Europa, Nord America e alcuni della regione Asia-Pacifico ed evidenzia che nei primi sei mesi del corrente anno in questi Paesi sono state 330.700 le persone che hanno chiesto asilo. Numero questo che, se paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente, rileva un aumento percentuale di 24 punti, mentre se confrontato con il secondo semestre 2013, quando i richiedenti asilo furono 328.100, registra soltanto un leggero aumento.

In considerazione del fatto che, solitamente, nella seconda parte dell’anno si verifica il maggior incremento delle richieste, è legittimo pensare che il bilancio del 2014 annoterà quota 700.000 richiedenti asilo, numero che non veniva raggiunto dagli anni novanta quando la guerra nella ex-jugoslavia incise pesantemente sulla scelta di vita delle locali popolazioni.

Dalla ricerca affiora che più di due terzi di domande sono state presentate in soli sei paesi: Germania, Stati Uniti, Francia, Svezia, Turchia e Italia. In controtendenza l’ Europa centrale, in particolare in Ungheria (4.800 richieste pari al – 48%) e in Polonia (3.300 richieste pari al -65%),  dove si registra una contrazione del numero di persone che hanno chiesto di essere riconosciute come rifugiati. Anche l’Australia è stata interessate da un calo di queste richieste: sono state presentate solo 4.600 domande, il 20 per cento in meno rispetto all'anno precedente.

Il principale Paese di origine dei richiedenti asilo è la Siria, che ha più che  raddoppiato il numero delle domande passando dalle 18.900 richieste del primo semestre 2013 a 48.400 domande dello stesso periodo del 2014. A seguire Iraq con 21.300 richieste di asilo,  Afghanistan (19.300) ed Eritrea (18.900).

Nel presentare il rapporto, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres ha dichiarato che l’attuale epoca è caratterizzata da crescenti conflitti che hanno messo in grande difficoltà il sistema umanitario globale. Quindi “la comunità internazionale deve preparare la popolazione al fatto che, se non si troveranno soluzioni ai conflitti, nei prossimi mesi e nei prossimi anni sempre più persone avranno bisogno di rifugio e di assistenza. Purtroppo, non è chiaro se le risorse e l'accesso all'asilo saranno a disposizione per aiutarli”.

Va notato comunque che il numero di persone che hanno chiesto lo status di rifugiato nei 44 paesi industrializzati oggetto del rapporto è solo uno spaccato del quadro globale delle migrazioni forzate a causa di guerre e conflitti. A livello mondiale, alla fine del 2013, si contavano 51,2 milioni migranti forzati. Nella maggior parte dei casi si tratta di sfollati all'interno del proprio paese, oppure di rifugiati nei paesi confinanti alle zone di guerra.

 


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