Formazione
Un’estate per diventare cittadini del mondo con Intercultura
Intercultura ha ancora a disposizione 100 posti per i programmi estivi concentrati sull’apprendimento di una lingua straniera e l'incontro con una cultura diversa
di Redazione
Mentre a 1.700 adolescenti stanno arrivando le lettere di Intercultura per comunicare che frequenteranno il prossimo anno scolastico all’estero, l'associazione fa sapere che ci sono ulteriori posti. Da prendere al volo, però. Per info www.intercultura.it/estate-2014/
Si tratta di soggiorni da trascorrere in famiglia o in college per periodo comunque di una durata minima già significativa (si va dalle 4 alle 7 settimane) in uno di questi Paesi: Argentina, Spagna, e Costarica per lo spagnolo, Cina per la lingua cinese, Irlanda, Kenya e USA per l’inglese, Lettonia per il russo.
Per molti adolescenti, un’estate all’estero rappresenta il primo passo per un percorso che aprirà loro le porte ai migliori corsi universitari e al mondo del lavoro con una marcia in più.
Così racconta Ada, iscritta al primo anno del corso in inglese di Business School all’Università Bocconi di Milano: «Due anni fa ho deciso di passare un’estate diversa: invece di andare al mare o in montagna, ho scelto di andare in Cina! Credo che la cosa più bella che mi ha lasciato questa meravigliosa esperienza durata un mese sia il fatto di essermi sentita per la prima volta una cittadina del mondo. Ho conosciuto da vicino una cultura completamente diversa da quella in cui sono cresciuta imparando a sentirla un po’ mia, ed è stato davvero emozionante rendermi conto di come, in un posto così lontano dall’Italia, nonostante le difficoltà iniziali, io mi sia sempre sentita a casa, mi sia sentita parte di tutto ciò che mi circondava, per poi alla fine stupirmi per come questo ha profondamente cambiato il mio modo di pensare e di vedere il mondo, come questa esperienza mi abbia fatto arricchire e crescere. Guardandomi indietro rivedo tante immagini del mese che ho trascorso a Chengdu e in ognuna riconosco un momento di maturazione e acquisizione di maggiore consapevolezza riguardo all’importanza di quanto stavo vivendo. È stato anche il punto di partenza per un’esperienza ben più lunga, il trampolino di lancio per la decisione di tornare in quel paese che mi ha letteralmente rapita, per trascorrervi un anno. Mi ha fatto capire molte cose su me stessa e su cosa volevo per il mio futuro. È stato un mese di emozioni molto concentrate, un mese fitto di colori, profumi, voci, un mese pieno di vita, che mi ha cambiata non modificando quella che ero ma arricchendomi e facendomi diventare una persona nuova che vede il mondo con altri occhi».
Come spiega Ada, trascorrere un’estate all’estero non è una banale vacanza, ma un modo per guardare le culture con occhi diversi e diventare cittadini del mondo. Questa straordinaria esperienza non si limita infatti solo ad imparare una nuova lingua, ma anche e soprattutto a essere introdotti alla vita, alla cultura, alle abitudini del popolo da cui si viene accolti, con il sostegno e i percorsi di formazioni garantiti dai volontari locali. Tantissime le attività previste: oltre alle ore trascorse a scuola, rimane tantissimo tempo per effettuare escursioni, attività sportive, passeggiate e visite culturali per conoscere il territorio, godendo della partecipazione nel proprio gruppo di studenti di tutte le nazioni.
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