Welfare

Un’estate con “+Aria” per i bambini con Sindrome Charge

Il Covid-19 ha sottratto servizi essenziali ai minori con malattie rare e disabilità. Da giugno ad agosto saranno offerte "Attività Ricreative Inclusive e Assistenza" (+Aria) grazie a un progetto promosso da Cbm Italia onlus con Mondo Charge e il servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. Coinvolte 22 famiglie di tutta Italia

di Antonietta Nembri

Offrire Attività Ricreative Inclusive e Assistenza, in una sigla “+Aria”, ai bambini con Sindrome Charge è l’obiettivo di un progetto, promosso da Cbm Italia onlus con Mondo Charge e il servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana. Si tratta di un intervento a supporto di 22 famiglie di bambini e giovani affetti da Sindrome Charge, a cui l’emergenza Covid-19 ha sottratto servizi essenziali, volto a garantire loro percorsi riabilitativi e ricreativi della durata di tre mesi: da giugno ad agosto 2020.

La sindrome Charge è una malattia rara riconosciuta come una delle principali cause di sordocecità “congenita”. Chi ne è affetto deve affrontare numerosi interventi chirurgici fin dai primi anni di vita. Il nome Charge deriva dalle iniziali delle sei caratteristiche primarie della sindrome in nglese: difetto della struttura oculare (Coloboma), difetti cardiaci (Heart defects), difetti delle cavità nasali (Atresia of the choanae), ritardo della crescita e/o dello sviluppo (Retardation of growth and developmental delay), malformazioni genitali (Genital anomalies) e anomalie dell’orecchio con possibile sordità (Ear anomalies).

«L’emergenza Coronavirus ci ha tenuto per mesi in casa, con le scuole chiuse e spesso senza lavoro. Per chi come noi ha un figlio con disabilità la situazione è stata ancora più difficile: centri diurni chiusi, terapie riabilitative sospese, didattica a distanza troppo spesso impossibile da seguire. La nostra vita, non semplice, è diventata ancora più dura. Provante anche questa nuova fase: i genitori a lavoro adottano cautele a tutela dei figli, ma le scuole, i centri diurni e quelli estivi restano chiusi. Per i nostri bambini, affetti da una disabilità sensoriale invalidante come la Sindrome Charge, diventa difficile comprendere la situazione, gestire gli starnuti, il muco, le mani in bocca, comunicare attraverso i dispositivi di sicurezza. Per chi come noi ha un figlio fragile, con una malattia rara, una babysitter non può essere una soluzione. Ecco perché con +Aria vogliamo dare respiro alle famiglie e linfa alla vita dei nostri bambini. Un sostegno per crescere e costruire, in un periodo che ha distrutto le nostre già fragili certezze e ci ha lasciato smarriti», ha dichiarato Luigi di Lello, presidente di Mondo Charge.

«Il progetto +Aria si inserisce all’interno del nuovo Piano di Intervento di Cbm in Italia, con l’obiettivo di fronteggiare l’attuale emergenza sociale e promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, da sempre tra le più vulnerabili» aggiunge Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia onlus. «Vogliamo poter garantire loro il diritto alla salute, all’istruzione e ai mezzi utili a condurre una vita indipendente e attiva. Così come espresso dalla Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità queste devono essere considerate attive protagoniste della propria vita, titolari degli stessi diritti e opportunità degli altri».

Il Progetto durerà tre mesi da giugno ad agosto e prevede che 22 famiglie di bambini con sindrome Charge (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia) beneficeranno di servizi riabilitativi, ludici ed educativi.
Per ogni bambini sarà elaborato uno specifico percorso di crescita volto a stimolare la motricità, migliorare la capacità di apprendimento, memoria e comunicazione, rafforzare l’autostima e spronare alla socializzazione. Ogni famiglia, inoltre, avrà a disposizione 12 sedute da parte di operatori – educatori, psicologi e terapisti esperti – che si recheranno nelle loro abitazioni o che accompagneranno i bambini in strutture che offrono attività a scopo terapeutico.

Le attività potranno svolgersi all’aperto (per esempio pet therapy, ippoterapia od ortoterapia) o al chiuso a seconda delle disposizioni di sicurezza e della situazione specifica di ogni bambino.
Il progetto, infine, avrà la supervisione scientifica e il monitoraggio di specialisti. Prevista anche la distribuzione di dispositivi di protezione individuale così da assicurare lo svolgimento delle attività in sicurezza.

In apertura l'ippoterapia

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.