Unesco: risoluzione sugli “Archivi della memoria” dei migranti

Su proposta dell?Italia, la Conferenza Generale dell?UNESCO, che ha riunito i rappresentanti di 191 paesi membri a Parigi dal 3 al 21 ottobre 2005, nel corso della sua trentatreesima sessione, ha approvato la cooperazione tra UNESCO e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), in favore dell?integrazione sociale dei migranti attraverso la valorizzazione della loro storia. L?obiettivo della Risoluzione, formulata dalla Commissione italiana per l?UNESCO insieme alla Missione dell?OIM di Roma, è quello di promuovere il ruolo fondamentale che la narrazione e gli ?Archivi della Memoria? dei migranti possono avere nel processo di cambiamento e integrazione che coinvolge i migranti, le comunità di origine e i paesi di accoglienza. La Risoluzione crea anche un quadro di riferimento fra le due organizzazioni internazionali per sviluppare dei progetti concreti su queste tematiche. Gli ?Archivi della Memoria? raccolgono, elaborano, documentano e restituiscono alle comunità e alle generazioni future le storie, le narrazioni e testimonianze dei migranti. La conservazione, la narrazione e l?uso delle memorie, riferite alle esperienze migratorie stesse, consentono di rafforzare le risorse interne delle comunità di migranti e i loro meccanismi di difesa, anche per superare i traumi causati da situazioni di crisi. In questa prospettiva, gli Archivi della Memoria rappresentano già una concreta esperienza e un patrimonio professionale e morale attuato durante la crisi del Kosovo negli anni ?90. Quell?esperienza può costituire un riferimento per sostenere gli sforzi di riconciliazione e di coesistenza pacifica nei Balcani, in Medio Oriente, come in altre aree di crisi. Alla Conferenza Generale dell?UNESCO erano presenti 3 700 partecipanti, dei quali più di 200 ministri. In seguito alla Risoluzione presentata, l?Unità Psicosociale e di Integrazione Culturale dell?OIM intende sviluppare dei progetti concreti sugli Archivi della Memoria in favore dei migranti, insieme al Settore Scienze sociali e umane, e al Settore della Cultura dell?UNESCO.