Welfare

Unesco adotta la dichiarazione universale Bioetica

L'annuncio oggi in una nota dell'Unesco

di Carmen Morrone

La Conferenza Generale dell’UNESCO ha adottato la Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani. Il testo, adottato per acclamazione, ”affronta le questioni etiche legate alla medicina, alle scienze sociali e alle tecnologie associate applicate agli esseri umani, tenendo conto della loro dimensione sociale, legale ed ambientale”. La Dichiarazione – si legge in una nota – risponde ad una effettiva e crescente necessita’ di criteri etici internazionalmente condivisi in questo settore. Questa necessita’ e’ dovuta alla proliferazione di pratiche che vanno oltre i confini nazionali, spesso senza un quadro normativo: progetti di ricerca biomedica ed esperimenti condotti simultaneamente in diversi Paesi; importazione ed esportazione di embrioni, cellule staminali, organi, tessuti e cellule; il trasferimento internazionale di campioni di tessuti, DNA e dati genetici. Il testo adottato fornisce un quadro coerente di principi e procedure che possono guidare gli Stati membri nell’adozione di politiche nazionali, legislazioni e codici etici. Ovunque una mancanza di tale quadro in campo etico si faccia ancora sentire, la Dichiarazione incitera’ e assistera’ nell’opera di colmare questi vuoti. Mentre e’ ancora compito degli Stati creare testi legali e strumenti appropriati alle loro culture e tradizioni, il quadro generale proposto dalla Dichiarazione puo’ aiutare a ”globalizzare” l’etica, che si confronta con una scienza sempre piu’ globalizzata. Il primo principio stabilito dalla Dichiarazione consiste nel rispetto della dignita’ umana e dei diritti umani, con una particolare enfasi sui seguenti due punti: ”Gli interessi e il benessere dell’individuo dovrebbero avere la priorita’ sull’interesse esclusivo della scienza o della societa”’ e ”Se l’applicazione dei principi di questa Dichiarazione sara’ limitata, dovra’ esserlo dalla legge, includendo in tale nozione le leggi adottate nell’interesse della sicurezza pubblica, per le indagini, la detenzione e la condanna di atti criminali, per la protezione della salute pubblica o per la protezione dei diritti e delle liberta’ degli altri. Qualsiasi legge del genere deve essere compatibile con le norme internazionali sui diritti dell’uomo”. Sono stati stabiliti diversi altri principi. Alcuni sono gia’ acquisiti – consenso informato, rispetto della privacy e della riservatezza, non-discriminazione e non-stigmatizzazione – ma la nozione di responsabilita’ sociale e’ nuova. Essa sottolinea che il progresso nella scienza e nella tecnologia dovrebbe promuovere il benessere dell’individuo e dell’umanita’, notamente ampliando l’accesso a cure mediche di qualita’ e medicine essenziali, cosi’ come ad un’alimentazione ed un approvvigionamento d’acqua adeguati. Il principio della condivisione dei benefici viene riaffermato (sono state proposte diverse forme di condivisione), cosi’ come la protezione dell’ambiente, della biosfera e della biodiversita’. La Dichiarazione comprende inoltre l’applicazione di principi che richiamano alla ”professionalita’, onesta’, integrita’ e trasparenza nel processo decisionale”, cosi’ come la creazione di comitati etici indipendenti, multidisciplinari e pluralistici. In riferimento alle pratiche transnazionali, essa specifica che: ”Quando la ricerca viene intrapresa o svolta differentemente in uno o piu’ Stati – lo/gli Stato/i ospitante/i – e finanziata attraverso risorse provenienti da un altro Stato, una simile ricerca dovrebbe essere oggetto di una verifica etica di livello appropriato sia nello Stato ospitante che in quello dove si trova la fonte di finanziamento”. La Dichiarazione, elaborata nel corso di due anni dal Comitato Internazionale di Bioetica (CIB), rappresenta il terzo testo normativo sulla bioetica elaborato ed adottato dall’UNESCO. Il primo, la Dichiarazione Universale sul Genoma Umano e i Diritti dell’Uomo del 1997, e’ stato adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1998. E’ stato seguito dalla Dichiarazione Internazionale sui Dati Genetici Umani del 2003, che stabilisce i principi etici per la raccolta, il trattamento, la conservazione e l’utilizzo dei dati genetici umani contenuti in campioni biologici (sangue, tessuti, saliva, liquido seminale, ecc.). L’obiettivo dell’UNESCO consiste nel rendere questi testi il piu’ efficaci possibile. Saranno promossi da tre programmi: l’Osservatorio Mondiale dell’Etica (una raccolta di banche dati su esperti e istituzioni bioetiche, comitati etici, testi legali e regolamentari, ecc.), in corso di attuazione; un programma di assistenza per i comitati etici, che pubblicano primariamente guide pratiche; e un programma di educazione etica che raccolga le opportunita’ di formazione disponibili e supporti il loro sviluppo all’interno degli Stati membri.


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