Sostenibilità

Un’eco-guida per feste sostenibili

No alla plastica, sì ai cibi a chilometro zero: le regole dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma

di Redazione

Il Natale è ancora più buono se è sostenibile: niente plastica in tavola, ma solo materiali riciclabili; porzioni parche per evitare sprechi; tanta frutta e verdura a chilometri zero. Le regole per feste “eco” arrivano dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, una struttura “verde” attenta all’ambiente, oltre che alla salute.

Questo lo spunto di riflessione lanciato dall’istituto capitolino: «Il pranzo di Natale, un momento per abbuffarsi senza pensieri o un’occasione per alimentarsi con gusto non dimenticando la nostra salute e i problemi che ci sono nel mondo? In linea con i principi del progetto “Ospedale verde”, secondo gli esperti del Bambino Gesù, il Natale 2010 potrebbe essere un modo per dare una risposta diversa se, ad esempio, iniziamo scegliendo piatti e bicchieri non di plastica, per evitare di aumentare considerevolmente la quantità di rifiuti. Prepariamo invece la nostra tavola con tovaglie e posaterie riciclabili, e rendiamola colorata e salutare con pietanze ricche di frutta e verdura colorata, giallo-verde, arancio, bianco, violaceo, rosso».

Inoltre, «per dare una ulteriore risposta positiva alla nostra salute, potremmo proporre porzioni contenute sia per noi che per i nostri figli. Il problema del sovrappeso dei bambini non deve portare a diete assurde, soprattutto nel periodo natalizio – precisa l’ospedale – piuttosto deve indirizzarci verso scelte corrette: se ad esempio mangiamo tutti un po’ di più nei giorni di festa, ricordiamoci che gli altri giorni di vacanza scolastica non sono sinonimo di vacanza dalla corretta alimentazione». «Nella scelta degli alimenti da portare in tavola – consigliano gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù – indirizziamoci su prodotti come legumi, frutta e verdura di stagione, che non abbiano percorso tanti chilometri prima di giungere sulle nostre tavole. Se freschi e genuini sono meno carichi di additivi, conservanti, aromi artificiali, coloranti, emulsionanti, acidificanti, esaltatori del sapore, gelificanti e lievitanti». Meglio dunque riempire il carrello ricordando che «gli alimenti tipici del mese di dicembre sono bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavoli, cicorie, cime di rapa, finocchi, insalata, patate, porri, radicchio, sedano, spinaci, zucca, arance, kiwi, mele, mandaranci, mandarini e pere».

«Per non esagerare con il cibo, limitiamo l’assunzione di pane – suggeriscono ancora gli specialisti del Bambino Gesù – E per quanto riguarda i classici dolci natalizi, come panettone o pandoro, orientiamoci su quelli artigianali prodotti nelle nostre città», perché «scelta sostenibile significa anche preferire ciò che comporta minor inquinamento da trasporto. Se poi ne avanza qualche fetta, potrà essere utilizzata per fare insieme una gustosa colazione».

Insomma, «cucinare bene e senza esagerare con le quantità evita sprechi di denaro e troppi avanzi». Una filosofia che trasforma anche gli scarti in prelibatezze: «Con le bucce delle mele o con le scorze di agrumi conditi si possono preparare, ad esempio, ottimi biscotti. Per chiudere in bellezza, infine, concediamoci il brindisi con uno spumante rigorosamente italiano e con spremute d’arancia e altri frutti per i più piccoli».

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