Volontariato

Undp: Antonio Costa successore di Arlacchi

Costa ha lavorato per oltre 30 anni presso le maggiori organizzazioni internazionali tra cui l'Onu

di Gabriella Meroni

Un italiano, il segretario generale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo Antonio Maria Costa, e’ il nuovo vice-segretario dell’Onu per la lotta agli stupefacenti e la prevenzione della criminalita’. Lo ha annunciato oggi la portavoce delle Nazioni Unite Maria Okabe. Costa prende il posto di Pino Arlacchi che e’ stato per quattro anni alla guida del programma che ha sede a Vienna.

Il nuovo vice-segretario dell’Onu e’ stato scelto dal segretario generale Kofi Annan su una vasta rosa di candidati che comprendeva altri due italiani, l’ambasciatore Amedeo De Franchis, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Alleanza Atlantica, e il deputato di Forza Italia Alberto Michelini. Tra gli altri nomi circolati nei giorni scorsi per la successione di Arlacchi c’era stato anche quello del generale colombiano Jose’ Serrano, gradito agli Stati Uniti, e della numero due dell’Onu Louise Frechette.

Una laurea in scienze politiche a Torino corredata dal Ph.D. in economia a Berkeley, Costa ha lavorato per oltre 30 anni presso le maggiori organizzazioni internazionali tra cui l’Onu. Sessantun anni, cinque lingue tra cui il russo parlate correntemente, e’ stato dal 1994 fino ad oggi segretario generale della Bers che sede a Londra. Il nuovo incarico rappresenta per il successore di Arlacchi una sorta di ritorno alle origini: Costa aveva debuttato da giovane economista nel 1969 al Palazzo di Vetro nel dipartimento affari economici e sociali internazionali dove aveva lavorato fino al 1983 diventandone il capo. Dal 1983 al 1987 Costa e’ stato segretario generale aggiunto dell’Ocse, poi fino al 1992 direttore generale per l’economia e la finanza della Commissione Europea. E Come sherpa di G-7 a Venezia nel 1987 e a Toronto nel 1988 si e’ occupato in particolare di articolare la posizione Ue in materia di riciclaggio dei capitali criminali, di segreto bancario e di corruzione, temi che torneranno di attualita’ nel nuovo impegno a Vienna.

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