Non profit

Un’app per l’educazione sessuale

Modavi onlus lancia un'app gratuita con domande e risposte sulla sessualità. È abbastanza per fare "educazione sessuale"?

di Redazione

Un dizionario che va dalla a di “Aids” alla z di “zona erogena”, ciascuno con la sua definizione. Direttamente sullo smartphone. Magari con delle sottolineature educative (rare a dire il vero) come per la voce “bacio”, che recita: «contatto delle labbra. Data la sensibilità della bocca, può avere l’effetto di far nascere o aumentare il desiderio sessuale. Per questo non bisogna sottovalutare l’importanza di un bacio!!!». Si tratta dell’app XXY, la prima app interamente dedicata all’educazione sessuale. L’ha realizzata Modavi onlus con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (legge 383, annualità 2011), all’interno del progetto “Vivere il sesso consapevolmente». L’app è stata messa a punto con l’aiuto di ginecologi, medici, psicologi e psicoterapeuti ed è scaricabile gratuitamente: prima dell’avvio del download viene richiesto all’utente se ha più di 17 anni. «Le nuove tecnologie impongono di coniugare anche la prevenzione con i nuovi strumenti di comunicazione, con un’informazione concisa ma estremamente accurata», spiega Irma Casula, presidente Modavi. Oltre al dizionario ci sono delle Faq, tagliate apposta per i ragazzi. Si va dal «è vero che una lavanda con la Coca Cola può evitare una gravidanza?» al «come si conserva correttamente un preservativo?».

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