Un’altra idea di presidente

di Marco Percoco

Giorgio Napolitano è stato un presidente molto attivo e attento politicamente. Di recente, un tale attivismo si era notato solo in Francesco Cossiga.

Su il Sole 24 Ore di domenica scorsa, Monsignor Forte delinea le caratteristiche ideali del nuovo presidente. Oltre ad alcuni punti politici non credo utili a distinguere tra candidati, ci sono tre argomenti interessanti che rimarcherebbero un ritratto sociale della più alta carica dello Stato:

  1. deve essere “voce dei poveri e proprio così voce elevata in vista della crescita del bene comune”;
  2. deve “contribuire a che i valori della tradizione ebraico-cristiana, del diritto romano e dell’Illuminismo europeo siano armonicamente coniugati a favore di ogni abitante del pianeta”;
  3. deve avere la “convinzione che un’autentica religiosità possa coniugarsi con un assoluto rispetto della laicità, vorremmo un Presidente che sappia dar voce alla grande tradizione spirituale del nostro popolo, senza però che la sua voce possa essere percepita in alcun modo come incapace di esprimere l’unità della Nazione”.

Sono tre punti utopistici, a meno di eleggere Papa Francesco come presidente. Ciononostante indicano dei temi da porre al centro del prossimo settennato.

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